"Italia-Belgio, per me, di certo è
una partita speciale. Io, però, sono e mi sento belga al 100 per
cento. Questo ci tengo a sottolinearlo. Fino al 1984 ho tifato
per i colori azzurri ma, dopo la scelta di giocare con i Diavoli
rossi, per me l'Italia è diventata - dal punto di vista
calcistico - un'avversaria". Trenta anni dopo, Enzo Scifo da La
Louvriere (figlio però di minatori siciliani) sembra ancora il
calciatore che fece innamorare del pallone il Belgio intero:
tecnica superlativa e tiro dirompente, in lui si identificavano
valloni, fiamminghi e ovviamente immigrati.
L'ex enfant prodige del calcio mondiale, che oggi siede sulla
panchina della Nazionale Under 21 belga, a 18 anni, alla vigilia
dell'Europeo di 'Francia '84', scelse la Nazionale del Paese
dov'era cresciuto. "Si, è il momento giusto per dimostrare la
forza della squadra - ammette Scifo sul cammino ad Euro 2016 -
anche se l'inizio è proprio con l'Italia. Non è una passeggiata.
Il Belgio dovrà fare attenzione"
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