La Mole Antonelliana colorata di granata,
per la prima volta, e la consueta processione al colle di
Superga per ricordare la tragedia degli Invincibili. Per il 67/o
anniversario della fine del Grande Torino, mercoledì, il
programma si arricchirà così, nell'anno già segnato
dall'intitolazione dello stadio Olimpico di Torino (ex Comunale)
alla leggendaria squadra persa il 4 maggio 1949.
La messa nella basilica di Superga, per la prima volta, non
sarà celebrata da don Aldo Rabino, il cappellano granata morto
nell'agosto scorso. A raccoglierne il testimone sarà don
Riccardo Robella, 44 anni, viceparroco di Nichelino che, sul
proprio canale social, ha uno foto che lo ritrae con Paolo
Pulici.
Dopo la funzione religiosa, si terrà la cerimonia alla
lapide, dove il capitano del Torino Kamil Glik leggerà i nomi
delle 31 vittime. È di questi giorni una petizione che chiede di
ricordarle ad ogni partita giocata all'Olimpico Grande Torino.
L'11 maggio, infine, sarà inaugurato il Torino Club don Aldo
Rabino.
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