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Albertini, Sacchi maniacale ma un grande

Albertini, Sacchi maniacale ma un grande

L'omaggio dell'ex giocatore al tecnico che domani compie 70 anni

ROMA, 31 marzo 2016, 18:25

Redazione ANSA

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La vita di Demetrio Albertini cambiò mentre prendeva corpo la rivoluzione del calcio di Arrigo Sacchi, che domani compierà 70 anni. Il tecnico di Fusignano si presentò nell'87 al Milan come un "signor nessuno", ma "era preparato, sapeva cosa voleva e come ottenerlo", avrebbe constatato un anno e mezzo più tardi l'ex centrocampista.
    "Mi prese dalla Primavera e mi fece esordire in prima squadra, poi abbiamo vissuto tanti anni insieme in Nazionale", racconta all'Ansa Albertini, che con Sacchi ha conquistato i suoi primi trofei ed ha vissuto in azzurro un Mondiale e un Europeo. Nel 2010, poi, fu lui, vicepresidente federale, a cooptare il suo mentore come coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili.
    Gli allenamenti di Sacchi erano faticosissimi ed era richiesto anche un certo comportamento fuori dal campo: "Era maniacale - ricorda Albertini - Spesso è un pregio, a volte è un limite. Ma ci ha portato a traguardi considerati impossibili. E per me la cosa più bella è che mi ha insegnato il professionismo".
   

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