"Quando me lo trovai di fronte Johan
Cruijff era all'apice della carriera, l'uomo che stava cambiando
il calcio per sempre: io avevo 19 anni, e sapete tutti come andò
a finire". Andò a finire come sempre in quegli anni, e cioè con
la vittoria nella finale di Coppa Campioni 1972 dell'Ajax del
'Profeta del Gol': e il dolore di Gabriele Oriali, al telefono
con l'Ansa, è la riprova che quel campione "impossibile da
marcare" era amato da tutti. Oriali, manager della nazionale
italiana, ha saputo della morte di Cruijff dall'Ansa, mentre
partecipava alla riunione tecnica degli azzurri in vista
dell'amichevole di questa sera con la Spagna. Un velo di
tristezza e commozione ha pervaso la sala. "E' uno degli eletti
del calcio - ha aggiunto l'ex giocatore dell'Inter -. Provo un
dispiacere fortissimo".
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