Anonimo e felice: questo è Andrea Pirlo a
New York, dov'è arrivato la scorsa estate dopo una carriera
trionfale in Italia per giocare nella squadra della Grande Mela
(Mls). Trascorsi 15 anni sotto i riflettori, il 36enne bresciano
ha scoperto le gioie dell'anonimato. "Ho sempre desiderato
venire a giocare qui", confessa al "New York Times" nella prima
intervista americana.
"La vita di Andrea non potrebbe essere più diversa da altri
grandi giocatori d'importazione - scrive il "Nyt" ricordando che
David Beckham girava con una Escalade personalizzata con sopra
il suo numero di maglia - Lui a Manhattan si muove a piedi,
passeggia lungo la High Line, gioca a golf nel Bronx o va a
vedere mostre, indisturbato.
"Qui posso andare nei ristoranti più alla moda senza
problemi; in Italia, invece, no", spiega Pirlo che ricorda la
pressione vissuta in Italia, "dove ci sono stati momenti in cui
siamo rimasti nello spogliatoio fino a tarda notte perché non
era sicuro tornare a casa oppure il nostro bus veniva
attaccato".
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