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Juve-Samp, Allegri: "Io corretto, squalifica sorprende"

Juve-Samp, Allegri: "Io corretto, squalifica sorprende"

Allenatore Juventus: "C'è differenza tra insulto e imprecazione"

TORINO, 17 dicembre 2014, 15:29

Redazione ANSA

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"C'è una bella differenza tra un insulto e una imprecazione. Non sono un santo, ma il mio comportamento nei confronti della terna arbitrale è sempre corretto, la squalifica mi sorprende". Così l'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, squalificato per un turno dopo la gara contro la Sampdoria. "Ho saputo della squalifica con un sms, pensavo fosse uno scherzo", aggiunge Allegri, che ribadisce di avere "solo imprecato mentre uscito dal campo". E la squalifica di Garcia? "Non posso e non devo rispondere - dice il tecnico della Juventus nella conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato con il Cagliari - per il comportamento di altri".

A Cagliari per tornare alla vittoria. "A Cagliari ci aspettiamo una partita difficile perché loro hanno bisogno di punti per la permanenza in serie A, ma noi dobbiamo tornare a vincere". Così Massimiliano Allegri alla vigilia dell'ultima partita di campionato dell'anno. "Come tutte le squadre di Zeman - aggiunge il tecnico bianconero - loro hanno tante soluzioni offensive, anche con la Fiorentina pur perdendo 4-0 hanno creato molto, è una squadra difficile da affrontare. Noi dobbiamo tornare alla vittoria facendo una buona prestazione, come contro la Sampdoria anche se non siamo riusciti a vincere. L'attacco non segna da tre partite? Non sono assolutamente preoccupato, bisogna ritornare al gol attraverso il gioco, gli attaccanti e gli inserimenti dei centrocampisti".

"E' stato un primo incontro, ma direi che è stato positivo". Così Allegri commenta il confronto di ieri con il ct della Nazionale Antonio Conte. "E' stato un incontro positivo - ribadisce - normale che in un confronto ci sia uno scambio di idee. Ne siamo usciti con una collaborazione tra tutti gli allenatori e il ct, che è normale ci sia".

Per gli stage della Nazionale "ci sono date Fifa che vanno rispettate", afferma l'allenatore della Juventus, "sono contento quando i giocatori vanno in Nazionale e fanno bene, perché l'Italia è patrimonio di tutti. Ma i giocatori non sono miei, sono della Juve, e la questione riguarda club e Federcalcio".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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