La superstar dell'NBA LeBron James
non indosserà un messaggio di giustizia sociale sul retro della
sua maglia perché ciò non "rispecchia la sua missione".
Alla ripresa del campionato, il prossimo 31 luglio nella bolla
di Disney World a Orlando, Florida, Lebron sarà uno dei 17
giocatori su 285 che continueranno a indossare la loro solita
maglietta. Tutti gli altri invece riporteranno sulle spalle una
scritta che richiami alla lotta al razzismo. Marco Belinelli per
esempio ha annunciato che metterà la scritta in italiano
'uguaglianza'
"Non ho bisogno di avere qualcosa sulla maglia perché le persone
capiscano la mia missione, di cosa mi occupo e di cosa sono qui
per fare" ha detto Lebron James.
L'elenco dei messaggi suggeriti, concordato dal sindacato dei
giocatori e dai proprietari della NBA e poi messo a disposizione
dei giocatori, include "I Can't Breathe", che è quello che
George Floyd ha detto più di 20 volte prima di morire con un
ufficiale di polizia bianco in ginocchio sul suo collo.
Lebron tuttavia non è ostile all'iniziativa: "mi congratulo -ha
detto- con chiunque decida di mettere qualcosa sul retro della
propria maglia. È semplicemente qualcosa che non risuona bene
con la mia missione, con il mio obiettivo". James ha detto che
avrebbe voluto qualche input nel cambio della maglia. "Mi
sarebbe piaciuto avere voce in capitolo su cosa sarebbe successo
sul retro della maglia. Avevo in mente un paio di cose, ma non
facevo parte di quel processo".
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