(ANSA-AFP) - LONDRA, 01 GIU - Lewis Hamilton torna a parlare
sui fatti di Minneapolis e la morte di George Floyd. Dopo quanto
accaduto nel Minnesota, il sei volte campione del mondo di F1
aveva scritto sui propri social che "in un mondo come quello in
cui viviamo, chi si assumerà la responsabilità di tutto questo?
Sono sicuro che nessuno di questi poliziotti lo farà". Ora
invece, su Instagram, attacca il suo stesso mondo, quello del
Circus delle 4 ruote, che afferma essere "dominato dai bianchi"
e per questo è rimasto in silenzio sull' "assassinio" (così
l'aveva definito) di Floyd.
"Vedo quelli di voi che stanno zitti, alcuni di voi sono
delle superstar, eppure state in silenzio in mezzo
all'ingiustizia - è la riflessione del pilota britannico, primo
campione del mondo di colore nella storia della F1 -. Nessun
segnale da gente del mio settore che ovviamente è uno sport
dominato dai bianchi: lì io sono una delle uniche persone nere,
ma sono solo. Avrei pensato che qualcuno volesse vedere perché
questo accade, e dire qualcosa al riguardo, ma non puoi stare al
nostro fianco. So solo chi sei e ti vedo".
Dopo aver specificato di essere al fianco di coloro che
protestano pacificamente e non di chi saccheggia negozi,
Hamilton continua così: "Non può esserci pace finché i nostri
cosiddetti leader non cambiano. Questa non è solo l'America: è
il Regno Unito, la Spagna, l'Italia e dappertutto: devono
cambiare la maniera in cui vengono trattate le minoranze e il
modo in cui educate le persone dei vostri paesi su uguaglianza,
razzismo e classismo. Siamo nati tutti uguali, non siamo nati
con il razzismo e l'odio nei nostri cuori è insegnato da coloro
che guardiamo".
La conclusione di Hamilton è che vuole "davvero, in qualche
modo, far parte del cambiamento, lavorando in collaborazione con
la F.1 e la Fia. Non so perché non ci siano abbastanza studenti
universitari, ingegneri, meccanici e nemmeno operatori dei media
provenienti da contesti più diversi: è sempre stato così come è
oggi, ma vedo una reale opportunità di far parte del
cambiamento". (ANSA-AFP).
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