"Bisogna seguire le buone pratiche
igieniche, questa è la maggior raccomandazione. Intanto noi
medici facciamo tutto il possibile". Lo dice Maurizio Casasco,
presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana e
dell'Efsma, federazione Europea Medici dello Sport, e anche
consigliere indipendente della lega calcio. Negli ultimi due
giorni Casasco ha avuto meeting a 360 gradi, e con i medici di
tutti e venti i club della massima serie, per discutere dei
provvedimenti sul Coronavirus varati da governo e federazioni, e
delle misure di prevenzione da adottare. "Ora ci sono le
condizioni migliori per poter giocare - dice -, ovviamente a
porte chiuse per rispettare le decisioni del governo". Ma
Casasco ha avuto incontri anche a livello continentale "perché
dobbiamo essere omogenei anche a livello europeo" e con medici
di ciclismo e basket.
"Sono stati messi a punto ulteriori punti per tutelare la
salute degli atleti - spiega -, che sono giovani e quindi con un
basso tasso di mortalità in caso di contagio. Infatti va
sottolineato che, in base ai dati dell'Istituto Superiore di
Sanità, coloro che sono deceduti avevano un'età media di 81
anni, e anche altre patologie in corso. Come medici dello sport
stiamo lavorando al massimo". Ma cosa pensa Casasco di quei
casi, come quello della Lazio pallanuoto che rifiuta di andare a
Brescia, di quelle squadre che non vogliono giocare contro
avversari provenienti da 'zone rosse'? "Nel rispetto delle
decisioni di qualsiasi team, dico che farsi prendere dal panico
non serve - risponde Casasco -. Bisogna dare il giusto valore
alle cose. Ricordo anche che nel caso della pallanuoto ci sono
precise indicazioni da seguire perfino a livello di controllo
delle vasche".
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