L'eterno inverno dell'abitudine alla
sconfitta del rugby italiano rischia di continuare anche a
Parigi. Anzi, c'è quasi la certezza che sarà così, visto che in
casa proprio, lo Stade de France di St. Denis, i Coqs non hanno
mai perso contro gli azzurri e non si vede perché dovrebbero
farlo domani dopo aver battuto i vicecampioni del mondo
dell'Inghilterra. Il compito dell'Italrugby del ct Franco Smith
è quindi l'ennesimo Everest da scalare, con la speranza che
contro la Francia sia almeno evitata la brutta figura dello zero
alla voce 'punti segnati' come sabato 1 febbraio a Cardiff. Un
match da dimenticare, uno dei tanti (troppi) del Sei Nazioni in
cui gli azzurri non vincono dal 2015, perché come dice quel
Carlo Canna che è stato una delle pochissime note positive ( 18
placcaggi eseguiti, con il 94% di efficacia, e due turnover
conquistati), del match del Principality Stadium, "vogliamo
segnare mete e marcare punti e quella di domani sarà una
splendida occasione per fare farlo". "Mi aspetto senza dubbio
una partita molto più fisica di quella giocata a Cardiff -
aggiunge il n.12 azzurro -. La Francia vista contro
l'Inghilterra a Parigi è una formazione imprevedibile, molto
logorante, che fa dell'imprevedibilità il suo punto forte e per
questo dovremo aspettarci di tutto. Poi si presenterà
all'appuntamento contro di noi sulle ali dell'entusiasmo per il
successo ottenuto contro i finalisti dell'ultima Coppa del
Mondo, ma vogliamo dimostrare che quella contro il Galles è
stata una dura lezione che ci è servita per crescere".
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