''Mio figlio Filippo ha il terzo
tempo stagionale tra gli sprinter europei, può davvero vincere a
Berlino ma potrebbe arrivare anche quarto. Agli Europei dovrebbe
arrivare in condizioni migliori e potrà limare qualche
centesimo, ma la finale è una gara a sé e porta componenti
diverse da quelle dei meeting''. Lo evidenzia Salvino Tortu,
papà del neo primatista italiano sui 100. ''Per noi - aggiunge -
la staffetta è imprescindibile e la stiamo preparando da
novembre. Sotto evento, decideremo se preparare bene sia i 100
sia i 200, oppure concentrarci su un'unica distanza. Filippo è
bravissimo a decidere in base a cosa si sente di fare''.
Salvino Tortu svela i segreti che hanno portato il figlio a
questo storico primato: ''Riesco a separare la funzione di coach
da quella di padre, il padre non entra mai in gioco e anche dopo
il 9''99 ho reagito da allenatore. In campo si arriva sempre in
un clima sereno e bisogna tenere il sorriso per tutto
l'allenamento''.
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