"Il ciclista è in continuo rischio,
perché ci sono le buche, uno si sposta per il centro della
strada e lì viene investito. E allora nuove norme sono
fondamentali, ma teniamo bene le strade e creiamo delle piste
ciclabili autonome, perché la bicicletta è fragile". Così l'ex
premier Roma Prodi, grande appassionato di ciclismo, commenta,
parlando al Tg5, l'incidente che ieri mattina è costato la vita
a Michele Scarponi, vincitore del Giro d'Italia 2011. "Nella mia
esperienza padana in cui la bici è importante - continua Prodi -
l'automobilista bada sempre meno al ciclista con il passare
degli anni. Eppoi, il peggioramento delle strade fa si che a sua
volta il ciclista si muova per evitare le buche. Una rete totale
è impensabile, ma una rete ausiliare molto più ampia di quella
di oggi ce l'hanno tutti i paesi del mondo, pensiamo
all'Olanda". "In ogni caso occorre dare sfogo al ciclista della
domenica, e a chi fa percorsi di lavoro. Nessuno può pensare a
una rete autonoma delle biciclette", conclude.
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