"E' tempo che questa manipolazione si
fermi". Così in una nota la federatletica mondiale, la Iaaf,
prende posizione sul documento del prof. McLaren, reso pubblico
oggi, che getta una luce drammatica sul ricorso al doping in
Russia. La Iaaf "ha lavorato in stretta collaborazione con
McLaren e con la Wada" (l'agenzia antidoping mondiale), e
sottolinea che "oltre la metà (53%) degli atleti coinvolti nel
rapporto sono già stati sanzionati o sottoposti a
procedimento disciplinare. Anche tutto il resto avrà un seguito
non appena le documentazioni delle indagini saranno
disponibili". Il presidente della Iaaf, l'ex campione britannico
Sebastian Coe, ha aggiunto che "la Iaaf è in prima linea nella
lotta al doping fin dal 1928, quando la nostra è stata la prima
federazione sportiva al mondo a mettere fuorilegge l'uso di
sostanze proibite. Noi continueremo a fare i test antidoping, e
le successive controanalisi, e a lavorare in modo collaborativo,
chiedendo una giustizia rapida".
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