"Severo richiamo" del Cio
al judoka egiziano Islam El Shehaby che tre giorni fa aveva
rifiutato di stringere la mano del suo avversario, l'israeliano
Or Sasson, 25 anni, che lo aveva appena eliminato con un ippon.
La vicenda, davvero poco 'olimpica', si era svolta nel corso dei
32mi di finale della gara dei pesi massimi oltre i 100 chili e
al termine dell'incontro, che aveva sancito l'eliminazione
dell'atleta egiziano, Sasson aveva teso la mano verso El Shehaby
che invece indietreggiò, scuotendo la testa e negandogli anche
l'inchino, come da rito. A nulla sono valsi anche i tanti fischi
piovuti all'indirizzo dell'egiziano mentre lasciava la sala.
Alla luce di tutto questo e dell'eco in tutto il mondo, il Cio
ha fatto sapere che il comportamento dell'egiziano "è stato
contrario alle norme del fair play e contro lo spirito di
amicizia presenti nei valori olimpici". Il comitato olimpico ha
quindi "fortemente condannato l'azione di El Shehaby e lo ha
mandato a casa".
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