La Russia ha visto respinto il suo
ricorso al Tribunale arbitrale dello sport contro il bando
olimpico da Rio 2016 di 68 suoi atleti imposto loro dalla Iaaf
in seguito allo scoppio dello scandalo sul doping. I 68
chiedevano di andare a Rio sulla base del principio della
responsabilità soggettiva.
La sentenza potrà avere influenza anche sulla decisione del
Cio sul bando di tutti gli sport russi dalle Olimpiadi:
l'Esecutivo del Comitato olimpico internazionale aveva infatti
rinviato la decisione definitiva sulle sanzioni dopo il rapporto
della Wada, citando la necessità di effettuare approfondimenti
sulla materia e l'attesa per la sentenza del Tas.
L'ex presidente dell'Agenzia mondiale antidoping John Fahey
non ha dubbi: "La Russia - ha detto alla Ap - dovrebbe
senz'altro essere esclusa: siamo di fronte ad una vicenda di
estesa corruzione e non di casi individuali o di un gruppo. È
una cospirazione di Stato mossa attraverso il ministero dello
Sport, la locale Agenzia antidoping e i servizi segreti".
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