Un sistema di società strumentali per occultare tangenti su appalti milionari: è quello che girerebbe intorno alla Federcalcio spagnola, al centro di un'inchiesta per corruzione, che vede fra i principali indagati l'ex presidente Luis Rubiales, arrestato a Madrid al suo rientro dalla Repubblica Dominicana, dove risiedeva per affari negli ultimi mesi. Rubiales è stato prelevato dagli agenti in aeroporto, portato su un van in una zona riservata dello scalo dove gli sono state notificate le imputazioni per i reati di presunta corruzione, amministrazione sleale e riciclaggio.
Rubiales è stato rilasciato dopo due ore di interrogatorio in cui si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, in attesa di comparire davanti alla giudice Delia Rodriguez che coordina l'inchiesta sui presunti contratti illegali sottoscritti negli ultimi 5 anni dalla Federcalcio, durante la presidenza di Rubiales.
L'ex n.1, nella bufera per il bacio rubato alla calciatrice Jennifer Hermoso durante la premiazione dei Mondiali vinti dalla Spagna - e rinviato a giudizio in altro processo per reati sessuali e intimidazioni - ha anticipato il suo rientro a Madrid, dopo la perquisizione nella sua residenza a Santo Domingo. Il 20 marzo scorso, la guardia civile aveva fatto irruzione nella sua abitazione di Granada e nella sede della Rfef a Madrid, e aveva arrestato 6 persone, fra le quali tre dirigenti della Federcalcio e il consulente legale dell'ex presidente. Sono almeno tre i filoni dell'inchiesta che vedono coinvolto Rubiales. Dal contratto per il trasferimento della Supercoppa di Spagna in Arabia Saudita, sottoscritto per 240 milioni con la mediazione della Kosmos di Gerard Piquet, che avrebbe lucrato 36 milioni. Nel mirino poi gli appalti per la ristrutturazione della Città del Calcio di Las Rozas o dello stadio della Cartuja di Siviglia. Lavori assegnati all'impresa di costruzioni Gruconsa. E anche dopo le dimissioni dalla presidenza della Federcalcio per il caso Hermoso, Rubiales avrebbe continuato a ricevere benefici, "apparentemente ingiustificati" dei nuovi contratti ottenuti da Gruconsa, "direttamente o indirettamente collegati al progetto in Arabia Saudita" - incluso un maxi stadio da 400.000 metri quadri nel paese arabo - o a investimenti immobiliari in Spagna e nella Repubblica Dominicana.
Rubiales ha sempre negato: "Il denaro sul mio conto a Santo Domingo è il frutto del mio lavoro e dei miei risparmi", ha assicurato in un'intervista alla tv La Sexta nel paese caraibico. Intanto sono stati sequestrati 50 conti correnti, dei quali 3 intestati a Rubiales, oltre alla sua Mercedes GLB, cellulari e tablet. Un altro filone di indagine riguarda le criptovalute sequestrate nel corso di una dozzina di perquisizioni. Ancora non è stata fissato la data dell'interrogatorio di Rubiales. Ma l'ombra lunga della corruzione si estende su almeno un lustro di gestione della Rfet sul quale anche la Fifa e la Uefa vogliono vederci chiaro. E sarebbero a un passo dal commissariamento della federazione, alla vigilia dell'assegnazione finale dei Mondiali di calcio 2030 alla Spagna, nella candidatura congiunta con Portogallo e Marocco. Per il ministro di giustizia Felix Bolanos, "i Mondiali non sono a rischio"". Mentre, nel pieno della bufera, la Commissione di gestione della Ffef, riunita oggi, ha convocato per il 6 maggio le elezioni per il rinnovo della presidenza, ricoperta ad interim da Pedro Rocha, che ha confermato la sua candidatura.
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