"In questo momento siamo spenti, in tutti i sensi, sta mancando l'anima. Oggi parlare non serve a nulla, servono fatti e risultati. Dobbiamo tornare ad avere un'anima". Così Rino Gattuso sullo stato del suo Milan, alla vigilia della sfida col Torino: "Bisogna far capire ai giocatori che si deve essere uniti, fare qualcosa in più, senza pensare al proprio orticello ma con una testa sola. Da mesi si parla del futuro di tanti giocatori, del mio. Nell'ultimo mese dobbiamo pensare solo al futuro dell'Ac Milan".
"Sono deluso più di me stesso che dei miei giocatori", ha ammesso Gattuso, facendo autocritica nel momento più delicato per il suo Milan. "Un allenatore deve essere bravo a trasferire quello che pensa. E sono deluso perché in questi momenti mi aspettavo di entrare meglio nella testa dei miei giocatori. Si può sbagliare a livello tecnico ma non deve mancare la veemenza, e questo ci sta mancando", ha spiegato alla vigilia dello scontro diretto per la Champions con il Torino, negando però di sentirsi rassegnato: "Le sceneggiate le facevo da giocatore, non devo fare del cinema per mostrare che sono arrabbiato. Se qualcuno pensa che ho mollato e non ci credo, non è assolutamente vero". Nella corsa al quarto posto, ha aggiunto, "sembra che stiamo giocando a 'ciapa no', la differenza la farà la voglia, la capacità di soffrire".
Gattuso, è tornato sui cori razzisti dei tifosi della Lazio nei confronti di Tiemoué Bakayoko. "Sono d'accordo con Reina, qualcuno sembra rimasto al 1800. Non tutti quelli che vengono allo stadio la pensano così. Bakayoko era stato avvertito ed è stato molto bravo, non ha perso la testa". "Come sta Bakayoko? L'ho visto bene, poi è normale che quanto accaduto in coppa Italia è stato documentato, ci sono foto, immagini - ha sottolineato -. E' una roba che sento dire da voi che lui vuole andare via. Ha fatto una stagione importante, si trova bene in Italia".
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