"Questo è un momento difficile, ma sono orgoglioso dei miei". A forza di sconfitte, adesso nemmeno onorevoli, la frase ormai tipica del ct dell'Italrugby Conor O'Shea rischia di diventare aria fritta. Detto che il 6 Nazioni 2018 presentava agli azzurri un avvio durissimo, ovvero gli scontri con due delle tre migliori nazionali del pianeta ovale (Inghilterra e Irlanda, rispettivamente n.2 e 3 del ranking internazionale) va anche sottolineato che quella di oggi all'Aviva Stadium, dove l'Italia ha incassato otto mete (tutte trasformate, ed è finita 56-19), è la 14/a battuta d'arresto consecutiva degli azzurri nel 6 Nazioni, 'performance' al contrario che eguaglia la peggior serie di sempre nel Torneo.
L'ultima vittoria italiana, il 19-22 a Edimburgo contro la Scozia del 28 febbraio 2015, è sempre più lontana, e se Parisse e soci non batteranno la Francia dell'ex ct azzurro Jacques Brunel nel prossimo turno a Marsiglia avranno completato tre anni senza vittorie nel torneo più antico del mondo.
Ecco perché a nulla serve consolarsi con il fatto che l'Italia oggi ha segnato tre mete, sfiorando quindi il bonus (scatta con quattro, cosa che agli irlandesi era riuscita già nel primo tempo, conclusosi 28-0) ed è quindi inutile sentirsi orgogliosi di un qualcosa che non esiste: l'impressione è che le prodezze di Allan, Gori e Minozzi siano arrivate quando, a livello di risultato (si era sul 42-0), la partita era ormai finita e la difesa dei verdi non più attenta come prima. I numeri dicono che in due partite, domenica scorsa contro gli inglesi e a Dublino, l'Italia ha incassato 102 punti e subìto 15 mete, una media di 7,5 a partita, e il resto (5 mete segnate in due match) non conta.
A Lansdowne Road il primo tempo di oggi è stato un autentico monologo irlandese, con l'Italia annichilita dai rivali, dopo dieci minuti iniziali di equilibrio. Poi ha avuto il sopravvento il continuo possesso palla dei padroni di casa, spinti anche dalla precisione al piede dell'apertura Sexton. Nella ripresa gli irlandesi hanno continuato ad attaccare trovando altre quattro marcature pesanti che, trasformate, hanno fissato lo score sul definitivo 56-19. In precedenza, nelle ultime azioni di gioco, gli azzurri erano andati vicini alla quarta meta che valeva il punto di bonus, ma la corsa verso la linea di Bellini era stata interrotta dal grande recupero in corsa dell'ala irlandese Earls. Due minuti più tardi il triplice fischio dell'arbitro Romain Poite, che ha chiuso un match con molte ombre per l'Italia 'ovale': tra due settimane un'altra trasferta, a Marsiglia, in cui ci sarà da soffrire.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA