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Giro d'Italia 2017: Gaviria vince in volata 5/a tappa, Jungels resta in rosa

Giro d'Italia 2017: Gaviria vince in volata 5/a tappa, Jungels resta in rosa

Colombiano fa il bis nella quinta tappa con arrivo a Messina

PEDARA (CATANIA), 11 maggio 2017, 15:52

Redazione ANSA

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Gaviria vince in volata, Jungels resta in rosa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gaviria vince in volata, Jungels resta in rosa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gaviria vince in volata, Jungels resta in rosa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla Sardegna alla Sicilia, da Cagliari a Messina. Nel regno di Vincenzo Nibali, il colombiano Fernando Gaviria ha concesso il bis, aggiudicandosi la seconda volata su tre, dopo quella vinta prepotentemente a Cagliari, nella 3/a tappa. Lo sprinter della Quick-step Floors è letteralmente volato sul rettilineo finale di via Garibaldi, a un passo di un mare che più azzurro non si può, mettendo la propria ruota davanti a quella del giovane Jakub Mareczko, detto 'Kuba'. L'azzurro ha sperato fino all'ultimo di regalare il primo successo del Giro numero 100 all'Italia, ma è rimasto indietro. E' caduto in piedi, ma è rimasto all'asciutto. Il lussemburghese Bob Jungels ha conservato senza stenti la maglia rosa ed è apparso fra i più sorridenti di questa ultima pagina siciliana di un Giro ancora tutto da decifrare. In una Messina tutta schierata per lui, Nibali, come tutti gli altri uomini di classifica, è rimasto al coperto e si è fatto vedere solo al termine della tappa, salendo sul palco delle interviste e scatenando l'entusiasmo dei propri sostenitori. Uno 'Squalo' sottotraccia, quasi invisibile, ma sempre presente. "Anche ieri e stamattina, alla partenza di Pedara, mi hanno accolto con grandissimo calore - le parole del messinese, eroe dei pedali e delle isole -: a prescindere da quello che sarà il risultato finale, restano questi attestati di stima. Che dire? Non possiamo far altro che aspettare il responso della strada". Lo 'Squalo' è prudente e, come al solito, evita proclami, preferendo aspettare, nell'impossibilità di distinguere tra apparenza e finzione. Nibali sta bene, è in forma, tirato ma, come un eroe pirandelliano, è angosciosamente ambiguo e sconcertante, quasi paradossale.

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