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Da croci a 'impiccati', quanto il tifo minaccia morte

Da croci a 'impiccati', quanto il tifo minaccia morte

Non solo Roma nella macabra galleria di contestazioni violente

ROMA, 05 maggio 2017, 12:36

Redazione ANSA

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Croci tombali sul campo di allenamento dell 'Ascoli e minacce ai giocatori durante la difficile situazione di classifica della squadra bianconera, a rischio retrocessione dalla B in Lega Pro, Ascoli, 6 maggio 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Croci tombali sul campo di allenamento dell 'Ascoli e minacce ai giocatori durante la difficile situazione  di classifica della squadra bianconera, a rischio retrocessione dalla B in Lega Pro, Ascoli, 6 maggio 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Croci tombali sul campo di allenamento dell 'Ascoli e minacce ai giocatori durante la difficile situazione di classifica della squadra bianconera, a rischio retrocessione dalla B in Lega Pro, Ascoli, 6 maggio 2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Minacciate minacciate, qualche cosa resterà. Il calcio vive un'altra di quelle pagine di cui farebbe volentieri a meno. I manichini impiccati dei giocatori romanisti De Rossi Nainggolan e Salah ritrovati questa notte vicino al Colosseo, sono solo l'ultimo atto di un fenomeno che sembra non toccare mai il fondo. E poco cambia se gli autori siano ultras laziali o romanisti. Di sicuro resta per i giocatori la preoccupazione per gesti che non si può mai sapere dove portano e riguardano ormai tutti i protagonisti del calcio.

ue settimane fa un tifoso del Milan è finito sotto inchiesta per minacce di morte all'arbitro Davide Massa, mentre a Genova è in corso un procedimento per minacce di alcuni ultrà all'ex tecnico rossoblù Gianpiero Gasperini. Un mese fa minacce di morte sono arrivate anche al goleador del Leicester Jamie Vardy, accusato da un anonimo di essere fra gli ispiratori dell'esonero di Claudio Ranieri. Nel lontano 1996 a Verona fu 'impiccato' il manichino di Michael Ferrier, olandese di colore appena ingaggiato dagli scaligeri: non lo volevano perchè nero. Il giocatore finì poi alla Salernitana. Ci sono gesti dal sapore tremendo, come quello di Ascoli nel 2013: la squadra andava male in campionato e i giocatori trovarono delle croci piantate sul campo di gioco.

L'attuale capitano del Milan Riccardo Montolivo (al quale è stata pure augurata la morte quando si è infortunato) quando era alla Fiorentina fu minacciato di morte per aver detto di voler cambiare squadra. Per lo stesso motivo da settimane insulti e minacce verbali piovono addosso al milanista De Sciglio. I giocatori della Sampdoria se la sono vista brutta nel 2011, causa un solo punto in 5 partite: minacce di morte a Palombo e compagni. Anni fa due giocatori dello Standard Liegi ebbero a lungo la scorta per le minacce di sostenitori dei rivali dell'Anderlecht.

Il presidente della Lazio Claudio Lotito, ha la scorta da quando, 7 anni fa, gli venne recapitata una busta con dei proiettili. Qualche anno prima l'ex presidente del Cagliari, Massimo Cellino, aveva rivelato di essersi trasferito a Miami (Usa), perchè i suoi familiari erano stati minacciati. Nel 2010 il presidente del Bologna Sergio Porcedda trovò una testa di maiale e una bara all'ingresso del centro tecnico.

A Genova, ottobre 2010, Italia-Serbia fu interrotta da centinaia di tifosi serbi che presero in ostaggio lo stadio e la partita fu poi sospesa: nell'occasione non era sceso in campo il portiere serbo, minacciato di morte dai 'suoi' tifosi. Un mese prima una serie di attentati aveva colpito la squadra libica dell'Al Ahli di Tripoli, e il ct egiziano Hossam Al Badri era sfuggìto a un attentato. Josè Mourinho quando era all'Inter fu preso di mira da estremisti islamici irritati perchè il tecnico aveva attribuito ai digiuni del Ramadan lo scarso rendimento di Sulley Muntari.
   

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