"Senza la vicenda del Comune, Roma ce l'avrebbe fatta a ottenere la candidatura alle Olimpiadi 2024". Così il presidente del Coni Giovanni Malagò a 'Radio anch'io sport'. "Diplomaticamente dicevo che avevamo il 25% di possibilità, ma la candidatura era molto forte, Roma aveva tutte le carte in regola per vincere". "Con il Cio -ha aggiunto Malagò- ora si è creata una situazione non positiva per lo sport italiano. Il Cio si è comportato bene con noi, e oggi si trova spiazzato rispetto a quel che è successo". "Sulla candidatura di Roma 2024 si è creata una situazione atipicissima, una vicenda tutta italiana" ha detto ancora il presidente del Coni Giovanni Malagò ai microfoni di 'Radio anch'io sport', riservandosi di non anticipare i contenuti di una conferenza stampa che terrà domani. Malagò ha fatto riferimento ai colloqui col presidente del Cio Thomas Bach che nei giorni scorsi era a Roma per un evento in Vaticano". "Il Cio -ha detto Malagò- ha e deve avere come interlocutore il Coni. Qualsiasi atto o elemento ufficiale passa per questo rapporto". Malagò ha confermato che "il governo fin dal primo giorno è stato molto chiaro, leale e diretto. Fuori da qualsiasi ragionamento politico o partitico, devo dire che su questo tema nessuno ha mai cambiato idea, salvo il Comune che ha cambiato amministrazione. Se siamo in questa atipicissima situazione, tutta italiana, è dovuto al fatto che noi siamo partiti conun certo tipo di equipaggio e formazione, e con tutte le caselle a posto, poi è cambiata amministrazione e ci siamo ritrovati con uno scenario non prevedibile".
"E' stato non vero, non giusto, non serio sostenere che le Olimpiadi di Roma 2024 sarebbero state le Olimpiadi del mattone": così il presidente del Coni Giovanni Malagò ai microfoni di 'Radio anch'io sport'. "Nel nostro programma non si prevedono costruzioni, l'unica cosa nuova sarebbe il villaggio degli atleti per 11mila giovani, che poi resterebbe costruito e utilizzabile per il polo universitario e l'ospedale di una certa zona di Roma". "Ma se si optava per un'altra zona della città -ha proseguito Malagò- per noi sarebbe stato lo stesso, sempre mantenendo l'uso pubblico delle strutture. Di fatto non c'era nessun tipo di grande impianto o opera nuova da realizzare. Avremmo per esempio recuperato lo stadio Flaminio che è abbandonato, invece di costruirne uno nuovo" ha aggiunto il numero uno del Coni, o realizzato strutture smontabili. Secondo il presidente del Coni non sono ancora maturi i tempi per un format organizzativo che però un giorno arriverà, cioè quello di far svolgere le Olimpiadi in più sedi e città. "Oggi -ha poi detto Malagò in risposta a una domanda sulla possibilità di far svolgere i Giochi in più città- non è possibile, gli atleti vogliono stare insieme nel villaggio olimpico, vogliono partecipare alla cerimonia inaugurale, incontrarsi, e non stare a 600 km di distanza".
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