Il futuro tecnico di alcune protagoniste della Serie A è ancora tutto da decifrare e da scrivere. Diverse squadre, fra le quali alcune big, a fine stagione, scioglieranno i dubbi, affidandosi a un altro timoniere, nel tentativo di voltare pagina e magari di riscattare recenti delusioni. L'Inter, che nella prima parte di stagione era stata indicata come probabile scudettata, è un cantiere aperto e la panchina di Roberto Mancini, nonostante le rassicurazioni in tv del vicepresidente Javier Zanetti, non sembra così sicura, L'attuale tecnico dei nerazzurri, che piace peraltro ad almeno un paio di squadre, è insidiato da un ex compagno del calibro di Diego Pablo Simeone, con il quale giocò nella Lazio. Il 'Cholo', attuale guida dell'Atletico Madrid, in un'intervista a Mediaset sport, non si è sottratto a un futuro da interista e, rispondendo a una specie di 'provocazione' dell'ex portiere Toldo, è stato abbastanza chiaro: "Nella mia carriera, prima o poi, mi aspetto di andare in certi posti. Non oggi, magari, perché sto bene a Madrid, ma arriverà il tempo di tornare a Milano. Il mio non è un sogno, ma una situazione che immagino, come immaginavo di tornare all'Atletico Madrid". Mancini piacerebbe a Zenit San Pietroburgo, ma non solo: a lui sarebbe interessato soprattutto l'Arsenal, pronto a chiudere con Wenger. L'ex suo vice, Sinisa Mihajlovic, invece, è pronto a raggiungere la famiglia a Roma, dove abita, e a sedersi sulla panchina della Lazio, una delle sue ex squadre. Per l'altra sponda milanese del calcio è pronto Eusebio Di Francesco che, almeno a parole, rinuncia all'incarico, perché non ama "la confusione". E poi ammette: "Chi mi prende deve abituarsi al 4-3-3". Che sia, il suo, una specie di messaggio in codice a Berlusconi?
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