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Parma: oblio a un passo tra docce gelate e fallimento

Parma: oblio a un passo tra docce gelate e fallimento

Rischia di perdere anche rugby; Pizzarotti, "Manenti chiarisca"

21 febbraio 2015, 19:49

Redazione ANSA

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Giampiero Manenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giampiero Manenti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Giampiero Manenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

La squadra non scende in campo per la gara di campionato con l'Udinese ma a Parma si lavora, anche in questo weekend, per salvare il club ed il titolo sportivo. In prima fila non c'è Giampietro Manenti, sempre presidente del Parma Fc ma ormai screditato e, di fatto, senza alcun capacità di manovra, bensì il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, incaricato anche da Figc e Lega Calcio di trovare uno spiraglio in una situazione a dir poco drammatica. "Il primo problema adesso è arrivare alla fine del campionato, ed è un problema che interessa molto alla Lega, alla Figc e quindi sarà necessario arrivare a una soluzione comune, considerando anche i soldi per le trasferte oltre a quelli per gli steward - ha ribadito oggi il primo cittadino di Parma - Da giugno poi, sempre se non arriveranno le risorse, si apre lo scenario del fallimento in continuità o no, a seconda di cose dovesse decidere il curatore fallimentare, se privilegiare i creditori o l'ordinario". Primo passaggio il 19 marzo con l'udienza in tribunale per la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Parma: "i pm hanno chiesto informazioni e certificazioni - ha sottolineato Pizzarotti - Noi stiamo cercando di rimanere in contatto con tutte le altre istituzioni ma serve chiarezza.

Basterebbe poco da parte del presidente Manenti per chiarire bene come stanno le cose e illustrarle, nel caso ci fossero state problematiche nel passaggio di società, a una città, all'Italia e alla Lega, invece di nascondersi dietro il paravento di una gestione del passato che sicuramente, e lo dico con un po' di delusione, ha lasciato comunque tante ombre". Quasi un invito a presentare i libri in tribunale e così agevolare le pratica per la rinascita del club anche se in primo piano resta la questione dipendenti: "sappiamo bene - ha concluso il sindaco - che problemi stanno vivendo". Intanto al fianco della richiesta della Procura si sono aggiunte altre tre istanze di fallimento. In tutto 400mila euro che vantano tre agenti di altrettanti giocatori, ed è scontato che il club non sia in grado di onorare il debito prima dell'udienza di fronte al giudice. Oggi a Collecchio è scesa in campo la Primavera di Hernan Crespo. Il campionato giovanile non si è fermato, come succederà domani per la prima squadra, ma per i ragazzi crociati, vittoriosi 1-0 sul Carpi, docce gelate come gli spogliatoi. "I ragazzi si sono ammalati più volte - ha commentato amaramente 'mister' Crespo - Mi fa male vedere in che condizioni sia oggi. Onoreremo questo club sino alla fine, dovranno essere le istituzioni a dirci basta. Ma com'è stato possibile iscrivere una squadra che non arriverà a fine campionato?". Domani la domanda sarà ripetuta più volte dai tifosi, che si ritroveranno allo stadio nonostante lo stop del campionato. L'appuntamento per tutti, giocatori compresi, è alle 14 di fronte all'ingresso principale del Tardini. Ora "vogliamo alzare la voce - scrivono i tifosi nella nota di presentazione dell'iniziativa - Dobbiamo dimostrare di essere una comunità e da qua a fine campionato le occasioni per concretizzare questo concetto non mancheranno". Per ora però lo stadio rimane vuoto, come le casse del Parma che non hanno più un euro per pagare gli addetti alla sicurezza o l'energia elettrica. E pensare che nell'ultima settimana i riflettori del Tardini sono rimasti accesi sino a tardi per la rizollatura del campo, già programmata da tempo. Ma almeno in questo caso nessun debito, perchè i lavori saranno pagati direttamente dalla Lega calcio. Parma poi rischia di perdere anche il rugby, con la franchigia federale, le Zebre, che partecipano al campionato 'celtico' Pro12, che potrebbero lasciare Parma dalla prossima stagione. Lo ha annunciato il consiglio federale della Fir, che si è riunito proprio nella città emiliana.

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