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Rocchi verso stop dopo bufera Juve Roma

Rocchi verso stop dopo bufera Juve Roma

Casarin: 'E' stata una designazione sbagliata'. Da esordi con Renzi a caos rigori, il profilo

06 ottobre 2014, 21:58

Redazione ANSA

ANSACheck

Rocchi verso stop dopo bufera Juve Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rocchi verso stop dopo bufera Juve Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rocchi verso stop dopo bufera Juve Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il punto di partenza è lui, Gianluca Rocchi l'arbitro di Firenze (che ora con ogni probabilità sarà fermato per un paio di turni).

''La partita è stata difficilissima per l'arbitro ma peggio di così, Rocchi...'', la disamina tecnica di un ex illustre, Casarin, che imputa al ripensamento sul rigore per il braccio di Maicon la madre di tutti gli errori a cascata nella partita. ''Col senno di poi, e' stata una designazione sbagliata'', la frase che dà voce alle perplessità nutrite da qualcuno anche all'interno dell'Aia. Perché non Rizzoli, arbitro della finale Mondiale? Forse proprio perché 'troppo' esposto dopo quel Germania-Argentina; comunque, un accantonamento del n.1 a dispetto di qualche perplessità suscitata da Rocchi nelle ultime uscite.

''Ho avuto un colloquio con Nicchi, nell'ambito della compostezza della Figc: Rocchi è il nostro n.2, veniva da una buona serata in Champions, era in lizza per il Mondiale, era insomma in grado perfettamente di arbitrare quel tipo di incontro'', ha detto Tavecchio a GrParlamento, dopo aver annunciato all'Ansa un forcing sulla Fifa per l'introduzione della prova tv. L'Italia si offrirà di sperimentare, ma con l'Ifab tempi lunghi, anzi lunghissimi. Gli arbitri italiani non hanno mai nascosto lo scetticismo sulla moviola in campo; paradossalmente, e' stato proprio Rocchi a tirarla in ballo quando prima Baldissoni, poi il team manager della Roma Scaglia e infine Fenucci sono andati a chiedergli spiegazioni allo JuveStadium.

Da esordi con Renzi a caos-rigori. Il profilo di Rocchi
Non è quello finale con cui ha concluso ieri Juve-Roma, ma a Gianluca Rocchi le orecchie devono essere fischiate tutto il giorno successivo, con i timpani sollecitati dall'eco dalle polemiche che si sono trasferite dallo Juventus Stadium ai social network, fino alle aule parlamentari con tanto di interrogazioni sul suo comportamento. Una quella annunciata dall'ex azzurro di nuoto e ora capogruppo Fdi-An alla Camera Fabio Rampelli. L'arbitro oggi si è preso una giornata di stacco vero e proprio, già programmata, ma sapeva che il suo riposo sarebbe stato segnato dalle turbolenze. Ieri sera solo pochi contatti via sms con gli amici che, magari scherzando tra loro e con lui, commentavano la partita e anche le contestazioni che hanno accompagnato la direzione di gara. Rocchi, da buon fiorentino, classe 1973, ha risposto sarcastico agli antichi compagni di gioventù con i quali non ha smesso di tenere i contatti: "Grazie, vedo che gli amici sono i primi a sostenermi...".

Ma chi lo conosce bene dice che dietro lo schermo dell'ironia, l'arbitro è scuro dentro e fuori. Non è uno spavaldo, non si spaventa. Ed è uno che quando sa di avere sbagliato trova il modo di chiedere scusa, come fece con Pioli dopo aver arbitrato una partita dalla quale il Bologna uscì penalizzato. Ma è anche uno "che ci rimugina", che ci pensa e si interroga, e lo farà anche questa volta che si trova nel bel mezzo di una tempesta, per ora solo di dichiarazioni. Come quella dell'ex giacchetta nera Casarin che riconduce alle proteste e ai suggerimenti degli assistenti dell'arbitro la sua decisione di "cambiare idea" e dare un rigore sull'episodio del tocco di braccio di Maicon.

Di sicuro a Rocchi in queste ore saranno passati davanti agli occhi come in un film gli episodi più importanti della sua carriera, cominciata da giocatore nelle giovanili della società fiorentina San Michele, la stessa che ha "prodotto" Pablito Rossi e Barzagli. "Ma lui era un po' lento in campo. Meglio come arbitro - dice un amico - e infatti capimmo subito che era il migliore, un fenomeno". Ammirato dallo stesso Matteo Renzi, oggi premier e anche lui, sebbene con due anni di meno, ex arbitro nello stesso periodo degli esordi di Rocchi che, a quanto pare, osservava con attenzione e apprezzamento il più giovane collega. I due, allora poco più che adolescenti, sono poi rimasti in contatto e Rocchi gli regalò, quando era sindaco di Firenze, anche una sua maglia usata nell'arbitraggio di una partita di Champions.

Tra le 165 direzioni di gara in A, ad andare indietro con la memoria, non mancano le giornate storte del fischietto toscano che appena cinque giorni fa, a Londra, in occasione di Arsenal-Galatasaray, aveva solo ammonito Felipe Melo, autore di un'entrata killer sulle caviglie di Alexis Sanchez. Nell'ottobre 2011, dopo Inter-Napoli (vinta dai partenopei 3-0), Rocchi fece infuriare l'allora presidente nerazzurro Massimo Moratti che lo definì ''scarso, ma talmente scarso che ha rovinato stupidamente una partita che poteva essere bellissima, mi auguro di non ritrovarlo più'', tuonò a fine partita.

Ma Rocchi è anche l'arbitro - primo in Italia - a sospendere una partita per i 'buu' razzisti: accade nel maggio del 2013, durante un Milan-Roma quando, il direttore di gara fermò per qualche minuto l'incontro dopo l'ennesimo coro razzista intonato da gruppi di pseudo tifosi contro Mario Balotelli e altri giocatori di colore del club rossonero. Infine, la corsa per un posto al Mondiale in Brasile, sfiorato di un soffio. Ma questi sono solo ricordi. Ora c'è il presente, più amaro, che Rocchi si sta chiedendo quanto potrà durare. Il futuro, almeno quello prossimo, è però sicuro: ancora giornate divise tra la casa fiorentina con moglie e figli e gli allenamenti quotidiani a Coverciano o anche correndo in strada nell'Oltrarno fiorentino, vicino ai campetti dei primi calci al pallone.

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