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Diplomati in via di estinzione, ecco chi sono

Diplomati in via di estinzione, ecco chi sono

Sono quegli studenti delle superiori che, rispetto al lavoro cercato, sembrano essere oggi come oggi in via d’estinzione

22 luglio 2015, 19:20

Redazione ANSA

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Diplomati in via di estinzione, ecco chi sono - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diplomati in via di estinzione, ecco chi sono - RIPRODUZIONE RISERVATA
Diplomati in via di estinzione, ecco chi sono - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal Delfino mediterraneo all’Aquilotto alpino: ecco i profili degli studenti delle superiori che, rispetto al lavoro cercato, sembrano essere oggi come oggi in via d’estinzione. In questo articolo a cura di AlmaLaurea si vede come il test AlmaOriéntati ci restituisce una fotografia dei loro profili formativi e professionali. Così i cinque meno gettonati sono il Delfino mediterraneo e il Cavallo di Zorro (7%), l’Ornitorinco (5%), il Gatto sornione (3%) e l’Aquilotto alpino (2%).

Partiamo dal Delfino mediterraneo che nel suo lavoro centra obiettivi come professionalità, corrispondenza con interessi culturali e coerenza con gli studi. Soffre invece per la mancanza di flessibilità dell’orario e di tempo libero, ma anche per l’ambiente di lavoro. Una volta conquistato il titolo di scuola superiore, nella gran parte dei casi prosegue gli studi con un percorso a ciclo unico nel settore medico, farmaceutico o giuridico, e si impegna per cinque o addirittura sei anni, per poi lavorare in autonomia proprio grazie a quello che ha studiato. Ovvero, da medico, da farmacista, veterinario o avvocato, e il più delle volte in ambiti pubblici come sanità o consulenza.

A pari merito troviamo il Cavallo di Zorro che, nella scelta del lavoro, mette in testa alla classifica elementi come utilità sociale, tempo libero, coerenza con gli studi. Si arrovella invece per la mancanza di guadagno, prestigio e carriera. Cosa studia? Si è impegnato con lauree triennali nelle professioni sanitarie o nei classici percorsi dell’insegnamento. Non stupisce quindi che sia inserito, proprio grazie a quello che ha studiato, nel settore pubblico o nel no profit, precisamente nel ramo della sanità, dell’istruzione o della pubblica amministrazione. E ci lavora part time, a tempo indeterminato, e utilizzando quanto acquisito all’università, nella veste di professore, educatore professionale, infermiere o assistente sociale.

Subito dietro troviamo l’Ornitorinco che dopo aver conquistato una laurea nei campi dell’insegnamento, letterario, psicologico, architettura, geo-biologico o agrario, lavora, proprio grazie a quello che ha appreso in aula, come ricercatore o tecnico all’università, ma anche docente di scuola, psicologo e architetto. Il tutto, se possibile, part time, con un tempo determinato, ma anche a progetto o autonomo, in settori pubblici come istruzione, servizi ricreativi, culturali e sportivi o attività di consulenza. E anche se soffre per la mancanza di stabilità, guadagno, carriera, è contento perché fa quello che gli piace che, oltre ad essere utile per la società, è in linea anche con i suoi interessi culturali e gli permette di acquisire professionalità.

Dall’altro lato c’è il Gatto sornione che invece punta il dito proprio contro l’impossibilità di svolgere un lavoro in linea con i suoi studi universitari, ma anche per la mancanza di professionalità e di corrispondenza con i suoi interessi culturali. Tuttavia si gongola per aver messo in saccoccia indipendenza, flessibilità e tempo libero. Il suo percorso di studio fa il paio con indirizzi quali architettura,psicologia, settore letterario, geo-biologico o politico-sociale. Approda alla magistrale e poi lavora a tempo parziale come autonomo o a progetto nel settore privato del commercio, delle consulenze, dei servizi culturali e sportivi, della pubblicità e comunicazione. E lo fa come architetto o tecnico in applicazioni software.

L’Aquilotto alpino: lui si congratula con se stesso perché nel lavoro ha portato a casa coinvolgimento nelle decisioni aziendali, indipendenza e flessibilità. Piange invece lacrime amare per il mancato rapporto con i colleghi, il luogo di lavoro e il poco tempo libero. Nelle aule universitarie si è fatto un percorso magistrale, anche a ciclo unico, in ingegneria, architettura, giurisprudenza, agraria o veterinaria e poi lavora come avvocato, dirigente o imprenditore, architetto o ingegnere. Ha avviato un’attività autonoma, lavora a tempo pieno nel settore privato della consulenza o dell’edilizia e fa quello per cui ha studiato.

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