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Boicottano prove Invalsi, studenti sospesi

Boicottano prove Invalsi, studenti sospesi

21 maggio 2015, 17:23

Redazione ANSA

ANSACheck

Accade all'Istituto Santoni di Pisa dove la preside, per punire il boicottaggio delle prove Invalsi dello scorso 12 maggio, ha pensato di sospendere ben 25 studenti. La mattina del 12 maggio gli studenti di seconda superiore entrano nella loro scuola come sempre, l'Istituto Santoni di Pisa. È il giorno delle prove Invalsi, test che qualcuno di loro ha deciso di boicottare già qualche giorno prima, su invito dei rappresentanti d'Istituto. Così c'è chi consegna in bianco le prove, nemmeno una risposta data. Ma non si ferma qui. Decide anche di cancellare con la penna il codice identificativo del test Invalsi. La preside della scuola non ci sta e decide di prendere provvedimenti. I ragazzi che hanno boicottato in questo modo le prove Invalsi sono 25, tutti e 25 sospesi. Lo segnala Skuola.net.

CANCELLANO IL CODICE, DANNO A PROPRIETÀ PUBBLICA - Lo scorso 12 maggio sono stati diversi i ragazzi che hanno boicottato i test Invalsi, ma sicuro quelli del Santoni di Pisa non si aspettavano di essere puniti tanto severamente. La motivazione che ha spinto la preside a optare per lasospensione di chi ha protestato contro le Invalsi è stata l'accusa di danno a proprietà pubblica, in riferimento al fatto che hanno cancellato con la penna il codice identificativo presente sulla prova.
NO ALLA SOSPENSIONE - "La cancellazione del codice della prova non comporta alcun danno economico o fisico, ma solo al non riconoscere lo studente che l’ha eseguita. Noi come sindacato studentesco, ponendoci l’obiettivo di tutelare gli studenti da episodi simili, ci sentiamo di condannare questo provvedimento. È previsto entro la fine della settimana un incontro assieme a questi studenti ed i loro genitori per discutere l’accaduto, difendere i ragazzi dall'ingiusta ritorsione del dirigente e coordinarci per un'eventuale azione legale. La scuola dovrebbe essere un ambiente in cui insegna a vivere in una società moderna e democratica, provvedimenti simili trasmettono solamente il messaggio opposto". Con queste parole la Rete degli Studenti Medi si è schierata in favore dei ragazzi.

ANCHE LA POLITICA CONTRO LA PRESIDE - Posizione presa anche da alcuni politici: "L’obbedienza non è più una virtù. Lo insegnava Don Milani ai suoi studenti per costruire una scuola capace di far crescere i ragazzi e le ragazze dentro quell’idea di scuola pubblica che la nostra Costituzione sancisce all’articolo 34. Purtroppo questi insegnamenti vengono dimenticati da molti dentro il clima sempre più autoritario che il Governo Renzi, riprendendo le politiche di Berlusconi, sta alimentando nel paese anche con la riforma della cattiva scuola" hanno scritto Ciccio Auletta e Marco Ricci, di Una città in comune - Prc e Andrea Corti e Tiziana Nadalutti, della Lista SI – Toscana a Sinistra.

LA PRESIDE PUO' SOSPENDERE? - Ma davvero la preside del Santoni di Pisa può sospendere gli studenti per non aver svolto i test Invalsi cancellandone il codice identificativo? Tutte le sanzioni disciplinari, sospensione compresa, sono disciplinati dall'art. 4 dello Statuto delle studentesse e degli studenti. Questo articolo dice che prima di tutto è la scuola a decidere quali comportamenti sono da ritenere scorretti o meno e che ogni punizione deve essere proporzionata al fatto commesso e puntare alla rieducazione del colpevole. Per quanto riguarda la sospensione in particolare, questo provvedimento deve essere preso dal Consiglio di classe se i giorni di allontanamento sono inferiori a quindici e dal Consiglio di Istituto nei casi più gravi. Tale provvedimento deve comunque essere inflitto in casi di gravità eccezionale o di reiterata violazione delle norme comportamentali. Insomma, a questo punto bisogna capire se sussiste l'accusa di danno a proprietà pubblica a cui fa riferimento la preside.

SE LA SOSPENSIONE È ILLEGITTIMA - Se così non dovesse essere, gli studenti dell'Istituto Santoni di Pisa possono impugnare entro quindici giorni la sospensione davanti all’apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche e richiedere il riesame dell’intera vicenda.

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