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Scuola: 1 studente su 2 usa App al posto dei dizionari

Scuola: 1 studente su 2 usa App al posto dei dizionari

E avanza drappello di prof aperti al nuovo, 1 su 4

ROMA, 12 settembre 2014, 18:02

Redazione ANSA

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Una scuola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una scuola - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una scuola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non tutte le scuole sono ancora fornite a sufficienza di attrezzature informatiche, così gli studenti usano i propri tablet e smartphone per lo studio, a casa e in classe. Secondo quanto emerge da una ricerca di Skuola.net, 1 studente su 3 ha installato app scolastiche e le usa al posto di dizionari, quaderni, diari o, addirittura, libri di testo. E i prof? Secondo quanto riferisce il 60% dei 1500 intervistati, non vedono ancora di buon occhio le app ma esiste comunque chi è aperto al nuovo: 1 studente su 4, infatti, dichiara che il proprio insegnante le lascia usare volentieri durante l'orario di lezione, in sintonia con la riforma Renzi-Giannini in cui si ipotizza l'uso di mezzi tecnologici propri da usare in classe.

DIZIONARIO ADDIO - Inglese, francese, spagnolo, tedesco: sono le principali lingue che si studiano nelle nostre scuole. Ma il buon vecchio, e voluminoso, dizionario é destinato a non fare più parte del corredo scolastico: 1 studente su 2 dichiara infatti, di aver installato sul proprio telefono una app per tradurre le parole in lingua straniera. Un altro 20% circa utilizza servizi di traduzione via web e dunque solo il 30% resta affezionato al vocabolario.

IL RIPASSO E' SUL WEB - Prima di una interrogazione? Circa la metà degli intervistati usa le app, anche se 1 su 3 le affianca ai testi. Un'altra metà, invece, ricorre esclusivamente ai motori di ricerca e alle informazioni sul web.

SCRIVERE E FAR DI CONTO, BASTA UNA APP - Prendere appunti? Si fa prima con un tablet o con il telefonino: le dita dei ragazzi scorrono velocissime sui touch screen. Così circa 1 su 6 le usa a scuola al posto del quaderno, mentre 1 su 3 le usa, ma evita di farlo in classe. Complessivamente, circa il 45% ha quindi abbandonato il taccuino. Per quanto riguarda i conti e i numeri, le app specifiche piacciono per la possibilità di consultare anche formulari e altri servizi e sono scelte da un ragazzo su 3. La nota dolente è che, però, durante le verifiche il telefonino va spento: dunque la calcolatrice manuale resiste e resta la scelta del 65% degli intervistati.

UN DIARIO SOCIAL - Un diario non è solo un'agenda dove si appuntano i compiti, ma anche un libro di memorie di un intero anno scolastico. Così, lo preferisce cartaceo quasi il 70% degli studenti. Ma il diario-app, con funzioni social e multimediali, si affaccia prepotentemente sulla scena e comincia ad avere un certo seguito: è la scelta di circa 1 ragazzo su 6.

PROF ALL'AVANGUARDIA - Molti professori non tollerano l'uso di telefonini e tablet accesi in aula durante le lezioni, figurarsi quello di app per aiuto allo studio. Il 60% circa degli intervistati, infatti, sostiene di dover usare le app di nascosto; il 14% ha professori più tolleranti che fanno problemi solo per il loro uso prolungato mentre 1 ragazzo su 4 sostiene di aver professori che considerano la tecnologia utile e per questo lasciano usare le app scolastiche liberamente.

BRING YOUR OWN DEVICE - Anche il presidente del consiglio Renzi, per accelerare il processo di informatizzazione della scuola, ha proposto che gli studenti portino con sé i propri strumenti tecnologici in classe per poter usufruire di e-book e altri strumenti multimediali. Qualora non si avesse la possibilità di comprarlo o non lo si possedesse già, sarà a quel punto la scuola a fornirlo.

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