I sondaggi in discesa fanno calare i seggi sicuri. E le candidature ne risentono. La formazione delle liste del Pd e' stata un vero e proprio psicodramma, al termine del quale sul campo resta un esercito di esclusi .
Per molti altri la bocciatura e' stata senza appello. Fuori il senatore Luigi Manconi (sua la battaglia sullo ius soli), fuori il presidente della commissione Ambiente (e amico di vecchia data di Paolo Gentiloni) Ermete Realacci. In Sicilia porte chiuse all'ex governatore Rosario Crocetta: la "vox populi" assicurava che aveva in tasca un accordo con Renzi (un seggio in Parlamento in cambio della sua rinuncia a ricandidarsi in Regione) ma le cose sono andate diversamente.
A Palermo si lecca le ferite anche Peppe Lumia, componente della commissione Antimafia. Non ci sara' la rentre'e in Parlamento di Antonio Di Pietro: lo aveva candidato il Pd del suo Molise ma alla fine Renzi ha detto di no. "Si vede che preferisce i pregiudicati a un giustizialista" e' stato il suo commento. Ma nel caso di Di Pietro forse ha contato di piu' il fatto che l'ex pm aveva annunciato in tutte le salse che non avrebbe mai votato a favore di un governissimo Pd-Fi. Nel prossimo parlamento saranno di meno quelli che fanno la fronda a Renzi. Non ci sara' Gianno Cuperlo, uno dei leader della sinistra Pd che non aveva seguito Bersani e D'Alema nella scissione: ha rifiutato il collegio "superblindato" che gli era stato offerto a Sassuolo.
Non ci sara' Marco Meloni, l'unico deputato che puo' essere considerato ancora vicino a Enrico Letta. Non ci sara' il giovanissimo (ha 20 anni) portavoce dell'area guidata dal ministro Orlando, Marco Sarracino. Renzi ha scelto con cura i candidati da utilizzare. Lui correra' nel collegio uninominale di Firenze, e avra' un posto nei listini proporzionali in Campania e in Umbria. Maria Elena Boschi sara' candidata nel collegio uninominale di Bolzano (seggio abbastanza sicuro, grazie ai voti della Svp), ma anche nel proporzionale in Sicilia. Nel collegio del Salento dove si e' presentato Massimo D'Alema, Renzi ha deciso di schierare una candidata che potrebbe dare del filo da torcere, l'ex sindacalista Cgil Teresa Bellanova, una parlamentare con un passato dalemiano alle spalle. All'Aquila, citta' strappata al Pd dal centrodestra, scende in pista l'ex sindaco Dem Cialente. Poi ci sono le candidature esterne: l'avvocatessa Lucia Annibali (a Parma), l'attrice Francesca Barra (a Matera). Non e' detto che non ci siano sorprese dell'ultima ora: le liste devono essere presentate entro lunedi' alle 20. Poi sara' solo campagna elettorale.
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