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Invalsi: perchè vuole conoscerti meglio

Invalsi: perchè vuole conoscerti meglio

Ecco di cosa si tratta e perché compilarlo può essere utile

06 maggio 2015, 19:21

Redazione ANSA

ANSACheck

Il questionario dello studente proposto dall'Invalsi stimola non poche polemiche tra gli studenti: questo perché alcune domande entrano nella sfera familiare e privata. Ecco di cosa si tratta e perché compilarlo può essere utile

Il 12 Maggio è alle porte: i ragazzi di seconda superiore sono chiamati a sostenere le Prove Invalsi, prove nazionali di valutazione delle conoscenze scolastiche. Il 19 Giugno, poi, toccherà agli esaminandi di Terza Media. Ormai i ragazzi sanno che le Prove Invalsi saranno strutturate in due parti, una di Italiano e una di Matematica, da completare entrambe nella stessa giornata. Al termine, poi, saranno chiamati a compilare il Questionario dello Studente: ma come è strutturato e a cosa serve, nello specifico, questo questionario? Negli scorsi anni le polemiche a riguardo sono state numerose, perché lo si accusava di ledere la privacy dei ragazzi. E’ davvero così? Lo spiega Skuola.net.

IL QUESTIONARIO DELLO STUDENTE : COS’E’? – Com’è strutturato, quindi, il Questionario dello Studente? Si compone di una ventina di domande a carattere personale, tramite le quali si chiedono ai ragazzi alcuni dati anagrafici che, comunque, permettono di mantenere l’anonimato, di valutare la propria scuola, le lezioni, i prof e le prove stesse. In più, l’Istituto Invalsi, tramite questo strumento, prova a scavare nelle situazioni sociali, economiche e familiari dei ragazzi, con domande relative al lavoro dei genitori, alle metodologie di studio casalingo, e via dicendo. Proprio per queste ragioni il Questionario dello Studente è stato spesso contestato da ragazzi, genitori e docenti, con l’accusa di ledere la loro privacy. Tuttavia lo studente può scegliere di lasciarlo in bianco, nel caso non voglia rispondere.

PERCHE' L'INVALSI VUOLE CONOSCERTI MEGLIO – Skuola.net ha chiesto chiarimenti sulla questione al presidente dell'Invalsi Anna Maria Ajello, che ci ha spiegato come le regole sul rispetto della privacy dei ragazzi sono del tutto rispettate e che i dati del Questionario dello Studente arrivano all'Invalsi sotto forma di codice, del tutto anonimi. “L'Invalsi non lavora in nessun modo su dati personali" - chiarisce Ajello. Ma allora perché chiedere queste informazioni? “La prima cosa che viene contestata all'Invalsi è quella di accostare i risultati di scuole che vivono realtà diverse. Il questionario dello studente invece permette di integrare gli esiti delle prove con informazioni sull'ambiente di riferimento, contestualizzando gli esiti delle scuole. Così riusciamo anche a vedere come l'azione della scuola incida sui risultati degli studenti nelle diverse realtà: ad esempio esistono casi di scuole in zone problematiche che riscuotono ottimi risultati, e viceversa. In ogni caso si valuta sempre il sistema, e non il singolo individuo, sia esso alunno o professore" spiega ancora Ajello.

LE DOMANDE INCREDIBILI DEL 2015 – Alla luce di queste delucidazioni acquistano sicuramente più senso le domande contenute nel questionario dello studente che, a prima vista, possono lasciare di stucco. C'è poi da notare che ogni anno scolastico il Questionario dello Studente risulta leggermente diverso. Ad esempio, nel 2014 esisteva un riferimento alle ore passate giocando a consolle come WII o PlayStation. Nel 2012, si chiedeva il grado di soddisfazione anche riguardo alla struttura scolastica. "Il questionario cambia perché di anno in anno ci sono nuovi elementi che identificano il contesto sociale. In più ogni volta ripensiamo gli strumenti anche in base agli esiti, per migliorare in chiarezza o in efficacia. Ogni anno Invalsi impara qualcosa" spiega il presidente Invalsi. Skuola.net ha visionato il Questionario dello Studente 2015: ecco quali sono gli argomenti su cui gli studenti saranno intervistati quest'anno.

Studiare, che passione...o no? - Diverse domande del questionario dello studente 2015 riguardano l'approccio allo studio. Si chiede quale significato abbia lo studio e quali obiettivi si pongono per la propria formazione: ad esempio quale sia il titolo di studio ambito. Oppure, se si ama o si detesta la matematica o l'italiano. Invalsi chiede anche quale sia l'importanza di frequentare la scuola e le abitudini riguardo al metodo di studio. E infine, anche se si ha la tentazione di abbandonare gli studi.

Io e la mia scuola - Un altro punto "indagato" da Invalsi nel questionario dello studente è il rapporto con la classe e la vita a scuola. Non solo chiede se la classe è produttiva e l'ambiente positivo, ma anche se sono nati rapporti di amicizia al suo interno e se lo studente si sente coinvolto e rispettato. Prosegue l'indagine sull'ambiente di studio anche nelle domande successive, dove i ragazzi sono chiamati a rispondere sul loro stato d'animo durante le ore a scuola e sulla possibile presenza di fenomeni di bullismo.

Parli in dialetto? - Dopo le domande sul voto conseguito in italiano o matematica lo scorso anno e le impressioni sul test Invalsi, si passa ad alcuni quesiti più personali. Si chiede quindi l'età, il genere, e se la famiglia proviene da un paese straniero o meno. Balza all'occhio una domanda particolare, rivolta a stranieri e italiani: parli anche un particolare dialetto regionale italiano? E quale?

I libri di mamma e papà - Una delle parti del questionario dello studente più contestate riguarda le domande sull'ambiente in cui vivono i ragazzi, la presenza di libri in casa e sul livello di istruzione dei genitori. L'Invalsi chiede un quadro dello spazio dedicato allo studente nella sua abitazione. Ha a disposizione una cameretta per studiare? Una connessione Internet? Anche solo una scrivania privata dove fare i compiti? Il questionario prosegue chiedendo di quantificare i libri in casa e il titolo di studio di mamma e papà, oltre che di specificare la loro occupazione.

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