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Da Dudù a Hitler, i tormentoni elettorali

Da Dudù a Hitler, i tormentoni elettorali

Le parole chiave della campagna per le europee

25 maggio 2014, 23:29

Redazione ANSA

ANSACheck

Dudu ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Parole, parole, parole... Quelle di una campagna elettorale ricca di insulti, minacce e citazioni improbabili. Non è mancato proprio niente.

ASTENSIONISMO: E' il vero incubo di leader e istituzioni, tanto che in molti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in primis, hanno ripetuto il loro appello al voto: "Per chiunque vogliate, ma votate".

CESANO BOSCONE: Popolarità anche per gli anziani malati di Alzheimer, al centro dell'attenzione mediatica grazie a Silvio Berlusconi, assistente sociale in un istituto nel piccolo paese in provincia di Milano in seguito alla condanna per frode fiscale.

DUDÙ: Il protagonista è sempre Berlusconi, stavolta attraverso il suo cane. Beppe Grillo minaccia di volerlo "affidare alla vivisezione" e subito si scatena una contestazione bipartisan: tutti a difesa del barboncino della fidanzata Francesca Pascale e immediato dietrofront del leader M5S.

EURO: Moneta unica sì, moneta unica no. C'è chi la difende a spada tratta e chi - come il leader leghista Salvini - chiede l'uscita dall'Euro. E' il tema europeo più sentito oltre al fallimento dell' austerity dell'Ue.

HITLER: Per Berlusconi Grillo è il nemico numero uno e arriva a paragonarlo al dittatore tedesco responsabile del male assoluto. "Grillo dice le stesse cose che diceva Hitler nel 1933". L'ex comico replica dicendo di essere "oltre Hitler", e suscita l'indignazione di molti.

MERKEL: Tutti uniti contro la Cancelliera, euroscettici ma non solo. L'equazione è semplice: austerità sta a Merkel come gli interessi tedeschi stanno all'Europa. Renzi promette che non accetterà imposizioni. Berlusconi la presenta come l'ispiratrice del "complotto" del 2011, ma alla Bbc nega di averla chiamata "culona"

OTTANTA EURO: Foto dei cedolini su Twitter e attacchi a Renzi, accusato di dare mance elettorali. La questione degli ottanta euro in busta paga ha tenuto banco negli ultimi due mesi. Il leader Pd ne fa uno dei suoi cavalli di battaglia.

PROCESSO ONLINE: "Un processo pubblico, non violento, sulla rete, con tanto di pubblico ministero per votare caso per caso quei giornalisti, quei politici e quegli imprenditori che hanno disintegrato queste tre categorie". Parola di Beppe Grillo: tutti a processo quando il M5S prenderà il potere.

SOGLIA DI SBARRAMENTO: E' lo spauracchio dei piccoli partiti. Chi supera il quattro per cento è dentro, chi non ci riesce è fuori.

SCHULZ: Un altro tedesco al centro della campagna elettorale. Martin Schulz, candidato alla presidenza della Commissione Ue con il Pse. Renzi lo appoggia come candidato alla presidenza della commissione. Berlusconi, che già gli aveva dato del "Kapò", insiste e allarga il discorso ai tedeschi "per i quali i campi di concentramento non ci sono mai stati". Grillo lo definisce "krapò, nel senso di crapùn che spara cazzate".

VESPA: La terza Camera è ancora il suo salotto di Porta a Porta. Quest'anno ha fatto il colpaccio, ospitando nell'ultima settimana di campagna elettorale Renzi e Berlusconi, ma soprattutto Grillo, che torna negli studi Rai dopo vent'anni e fa il suo show, a tutto vantaggio dell'auditel.

MENZIONI SPECIALI: tanti altri termini sono stati protagonisti della campagna elettorale. La contesa Grillo-Renzi su "Berlinguer" e il loro "derby", il "referendum" sul governo, le politiche di "immigrazione" e gli attacchi all'Ue, le "piazze" tornate protagoniste, gli "euroscetticismi" e le avanzate dei "populismi", il "VinciamoNoi" grillino o gli slogan "#nonvotoM5s" o "#unoxuno" su twitter del Pd.

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