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Spread in tensione in vista referendum, supera 160 punti

Spread in tensione in vista referendum, supera 160 punti

Borse giù, Milano la peggiore. Petrolio fin sotto i 45 dollari

ROMA, 03 novembre 2016, 08:34

Redazione ANSA

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Foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Referendum e rischio politico fanno scattare l'affondo su tassi e spread dell'Italia. Anzi, il mercato valuterebbe positivamente un rinvio della consultazione al prossimo anno nell'idea che, con più tempo a disposizione, possa rafforzarsi il partito del sì.

Questo il senso di una giornata che ha visto una nuova fiammata sui Btp e poi un graduale raffreddamento della tensione. Il voto del 4 dicembre - nel continuo balletto dei sondaggi che aggiunge incertezza a incertezza - amplifica la percezione del rischio Italia: il pericolo di instabilità politica ha fatto schizzare il differenziale tra Btp e Bund sopra i 160 punti base per la prima volta dai tempi della Brexit quando, a giugno scorso, il divario si allargò fin oltre la soglia dei 190 punti base. Il rendimento del Btp decennale ha rivisto i massimi da dieci mesi all'1,75% già toccati ieri per la prima volta da febbraio scorso. E si è allargato anche il differenziale dei titoli italiani su quelli spagnoli, toccando i 46 punti base: l'ultima volta che aveva raggiunto questo livello era nel febbraio 2012.

Ma la pressione è poi calata nella seconda parte della sessione, con lo spread che ha chiuso a 153 punti e il rendimento in calo all'1,65%. A raffreddare la tensione sarebbero state le speculazioni su un possibile rinvio del referendum, dopo che il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha aperto la porta alla possibilità di posticipare il voto qualora "una parte della opposizione fosse disponibile a valutare un'ipotesi di questo genere". Segno, dicono gli analisti, che il mercato vedrebbe con favore uno slittamento del voto ritenuto un test cruciale per la tenuta del nostro Paese. Non a caso, negli ultimi mesi le agenzie di rating hanno sospeso il giudizio sull'Italia in attesa di conoscere l'esito del voto.

E a settembre Edward Parker di Fitch ha detto chiaramente che "se vincesse il 'no', lo vedremmo come uno shock negativo per l'economia e il merito di credito italiano". Quanto alla giornata di Borsa, Piazza Affari è la peggiore (-2,5%), appesantita dai finanziari con Bpm, Banco Popolare e Mps. Male anche Francoforte (-1,47%), Londra (-1%) Parigi (-1,2%), Madrid (-1,85%) in un mercato che soffre l'incertezza sulle presidenziali Usa, il calo del prezzo del petrolio fin sotto i 45 dollari al barile e l'attesa per le decisioni della Federal Reserve per capire in che modo intende portare avanti il ritiro degli stimoli all'economia.
   

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