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Cannes: Rester vertical, tra sogno e mitologia

Cannes: Rester vertical, tra sogno e mitologia

In film Guiraudie in concorso assistenza al suicidio con sodomia

PARIGI, 12 maggio 2016, 23:11

Francesco Gallo

ANSACheck

Rester Vertical © ANSA/EPA

Rester Vertical © ANSA/EPA
Rester Vertical © ANSA/EPA

Non si era mai visto al cinema. Un'assistenza al suicidio da parte del quarantenne protagonista di Rester vertical di Alain Guiraudie (SCHEDA ANSA CINEMA), in corsa per la Francia al Festival di Cannes, con tanto di esplicita e prolungata sodomia nei confronti del vecchio aspirante suicida. Questa una delle scene forti di questo film, tra sogno e mitologia allo stesso tempo, da parte di un autore che ama fare scandalo come era già accaduto sulla Croisette con 'Lo sconosciuto del lago' nel 2013. Questa volta il protagonista è Léo (Daniel Bonnard) un impacciato documentarista sulle tracce del lupo nella regione del Lozère. Incontra una pastorella, Marie (India Nair), ha una relazione con lei, che ha già due figli, e la mette incinta. Ma quando nasce il bambino la madre, inspiegabilmente, lo rifiuta e Leo si ritrova ragazzo-padre. Insieme al neonato l'uomo scivola lentamente verso la povertà e la solitudine. Solo alla fine, tra mille tentazioni omosessuali, riesce a rimettere in sesto la sua vita e a tornare sulle tracce del lupo del Lozère che incontrerà davvero insieme al maestoso suocero Jean Louis (Raphael Thiery).

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