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Tortura: Italia deve 'mettersi in regola' da 30 anni. Che fine ha fatto?

Tortura: Italia deve 'mettersi in regola' da 30 anni. Che fine ha fatto?

Dopo ok Camera testo è stato cambiato in Senato, dovrà tornare a Montecitorio

24 giugno 2017, 09:04

Redazione ANSA

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Agenti di polizia all 'ingresso della scuola Diaz di Genova, sede del Genoa Social Forum nel 2001 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Agenti di polizia all 'ingresso della scuola Diaz di Genova, sede del Genoa Social Forum nel 2001 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Agenti di polizia all 'ingresso della scuola Diaz di Genova, sede del Genoa Social Forum nel 2001 - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' da trent'anni, che in Parlamento esistono proposte di legge per l'introduzione del reato di tortura nella legislazione italiana. La prima sul tema, a firma del senatore Nereo Battello del Pci, risale addirittura al 1989 l'anno dopo la ratifica dell'Italia della Convenzione dei diritti umani contro la tortura del 1984.

E' solo negli ultimi due anni che c'è stata, però, un'accelerazione in materia con una proposta di legge approvata dalla Camera l'8 aprile 2015 e trasmessa al Senato il 13 aprile. 

ECCO IL TESTO USCITO DALLA CAMERA

Il testo ha avuto l'ok del Senato il 17 maggio scorso con diverse modifiche che hanno portato, addirittura, l'ideatore del testo, Luigi Manconi a dissociarsi definendolo "annacquato".

Il nuovo testo ha - tra l'altro - introdotto il concetto della "reiterazione" per cui affinché si possa accusare qualcuno di tortura occorre che la persona abbia compiuto gli atti di grave violenza, o minacce o crudeltà diverse volte. Inoltre la legge prevede che la tortura psicologica esista solo nei casi in cui si possa stabilire che la vittima ha subito un trauma psicologico. Due punti criticati nei giorni scorsi anche dal Consiglio d'Europa che ha invitato, per questo, l'Italia a modificare ancora la legge.

LA DEFINIZIONE DEL REATO NELLA NUOVA FORMULAZIONE - Chiunque, con violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza, ovvero che si trovi in condizioni di minorata difesa, è punito con la pena della reclusione da quattro a dieci anni se il fatto è commesso mediante più condotte ovvero se comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona.

ECCO IL TESTO USCITO DAL SENATO

Dopo il via libera della commissione Giustizia della Camera il testo ora approderà in Aula a Montecitorio la prossima settimana ma sembra difficile ipotizzare modifiche visti i numeri ristretti della maggioranza al Senato. A quel punto, se sarà approvata, diventerà legge.

L'APPELLO DI AMNESTY CONTRO LA TORTURA

 

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