Quando, per quindici anni, è stato presidente della Regione Emilia-Romagna, la cosa che lo faceva più arrabbiare era essere chiamato 'governatore'. Questo per ribadire un fastidio epidermico nei confronti di riflettori, telecamere, slogan e tutto quello che poteva essere identificato come un modo di fare politica distantissimo dal suo mondo. Vasco Errani, ravennate, 61 anni, quasi tutti passati in politica, arriva a fare il commissario per la ricostruzione dopo l'esperienza analoga fatta con il terremoto in Emilia nel 2012.
Nato e cresciuto nel Pci, Errani è diventato presidente della Regione dopo essere stato uno strettissimo collaboratore di Pier Luigi Bersani: il rapporto con l'ex segretario del Pd è sempre, ed è tuttora, molto stretto, sia dal punto di vista politico, sia personale.
Da presidente della Regione ha adottato uno stile sempre sobrio, facendo della ricerca ossessiva dell'efficienza amministrativa e del dialogo continuo un tratto imprescindibile. Caratteristiche che lo hanno fatto apprezzare, anche dai colleghi di centrodestra, quando è diventato presidente della Conferenza delle Regioni. Nel 2012, quando il terremoto ha colpito l'Emilia, ha deciso di impegnarsi in prima persona (formando un tandem collaudato con l'attuale capo della polizia Franco Gabrielli) per la gestione dell'emergenza e della ricostruzione.
Anche se hanno sempre rifiutato l'etichetta di 'modello', Errani e Gabrielli hanno di fatto creato un nuovo sistema di regole e procedure che è stato apprezzato per alcuni effetti immediati, ma anche criticato per alcune lentezze burocratiche. La carriera politica di Errani si è interrotta nel 2014, quando venne condannato per falso ideologico, dopo che la procura di Bologna lo aveva indagato per i contenuti di una memoria che riguardava un'inchiesta sui finanziamenti alla cooperativa del fratello. Errani si dimise quando mancava circa un anno alla fine del suo mandato.
A giugno, dopo una pronuncia della Cassazione e un nuovo processo in appello, è stato assolto in via definitiva. Non semplice da definire il suo rapporto con Matteo Renzi: i due hanno uno stile comunicativo opposto e sono sempre stati contro in ogni dibattito, congressuale e no, dentro il Pd. Eppure il premier non ha mai perso occasione per elogiare, anche pubblicamente, Vasco Errani per le sue capacità e il suo senso delle istituzioni.
A Renzi non sarebbe dispiaciuto coinvolgerlo in qualche modo nella squadra di governo, ma le condizioni politiche non rendevano facile l'operazione. Poi è arrivato il terremoto in centro Italia e, messa da parte ogni questione politica, Errani ha risposto all'appello del governo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA