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Iv e Azione alzano il tiro sui poli, ma c'è il test Ue

Iv e Azione alzano il tiro sui poli, ma c'è il test Ue

Basilicata, nel Pd malumori sui 5s. Conte attacca sul Patto

ROMA, 23 aprile 2024, 22:17

di Giampaolo Grassi

ANSACheck

Renzi e Calenda - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Il mai nato terzo polo si è fatto forte del risultato in Basilicata e ha alzato il tiro sui due schieramenti, nella speranza di rimescolare le carte in vista delle Europee, dove la soglia del 4% sarà un test della verità.

    L' 8 e 9 giugno Azione e Iv andranno separate, ma intanto nel mirino hanno messo il Pd, che in Basilicata è alleato col M5s, e pure le forze di centrodestra, a cui Matteo Renzi e Carlo Calenda sperano di portar via voti, pescando magari nei moderati di Forza Italia o negli scontenti della Lega. Nell'area progressista, invece, la sconfitta in Basilicata ha reso più complicato un periodo già piuttosto problematico. Il M5s è uscito dalle urne ridimensionato: il 7% contro il 20% del 2019.

    Mentre nel Pd, che ha portato a casa il 13,9%, la segretaria Elly Schlein deve fare i conti con le ripercussioni delle divisioni sul simbolo e con i maldipancia per le alleanze, alimentati in giornata dalla stoccata di Giuseppe Conte sul Patto di Stabilità: "Non mi capacito del perché il M5S sia rimasto solo a votare contro un accordo che taglia le gambe alla crescita dell'Europa e dell'Italia". Il presidente M5s ha citato esplicitamente le forze di governo, ma l'uscita è suonata come una critica all'astensione anche del Pd. In Basilicata, sia Azione sia Orgoglio lucano, dove è confluito Iv, hanno preso più del 7%. Un risultato sostanziale (visto che fra il candidato di centrodestra Vito Bardi e quello progressista Piero Marrese ci sono 14 punti) ma su cui pesano due fattori: l'esiguità del bacino elettorale - hanno votato in 280 mila - e il peso di Marcello Pittella, il secondo consigliere più votato, che ha trascinato Azione. "In Basilicata si vince al centro - ha twittato Renzi - Bardi ha scelto noi e ha vinto. Il Pd ha scelto il M5s e ha perso. Tutto il resto è noia".

Parole che nelle fila di FI e Lega hanno fatto alzare il ciglio, specie dopo l'invito lanciato a Renzi e a Calenda dal vicecapogruppo alla Camera di FdI, Alfredo Antoniozzi: "Ogni volta che si alleano con noi prendono molti più voti di quando si alleano a sinistra. Mi pare una riflessione che può essere utile in prospettiva". Ma a mettere subito un freno è stato il deputato della Lega Alberto Gusmeroli: "La politica non è matematica. Credo che in Basilicata abbia pagato il buon governo". Alle forze di centro si guarda comunque con un po' più d'attenzione, specie per due appuntamenti a breve scadenza: in vista della mozione di sfiducia al governatore Michele Emiliano, in programma il 7 maggio, in Puglia sono tenute d'occhio le intenzioni dei tre consiglieri di Azione, anche se non paiono determinanti. Mentre in Piemonte - dove Pd e M5s corrono divisi - si attendono le mosse di Iv, che sembra orientata verso il centrosinistra, e di Azione, che pare puntare al governatore uscente di centrodestra, Alberto Cirio.

In Basilicata l'unico ad aver preso più preferenze di Pittella è stato Angelo Chiorazzo. Chiorazzo è stato il primo candidato del centrosinistra. Poi, non avendo il via libera del M5s, ha fatto un passo indietro. "Lo dico da sempre - ha detto il deputato Pd Lorenzo Guerini - bisogna superare i veti reciproci, bisogna lavorare e fare in modo che l'alleanza sia la più larga possibile, sapendo ci sono differenze fra le forze ma anche elementi comuni. Mettendo veti non si va nessuna parte. In Basilicata si è deciso di chiudere la collaborazione con le forze centriste, che là hanno un peso e un radicamento fatto di nomi e cognomi". Gli strascichi delle polemiche sul simbolo, con divisioni anche nella maggioranza del Pd, hanno fatto capolino in una critica del deputato Andrea Orlando alla linea tenuta in Ue: "Spero che il nostro gruppo a Strasburgo bocci con nettezza la proposta di riforma del Patto di Stabilità". E invece il Pd si è astenuto, prendendosi la stoccata anche di Conte. 
   

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