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Salvini: 'La flat tax arriverà ma non con Grillo e Letta'

Salvini: 'La flat tax arriverà ma non con Grillo e Letta'

Il leader della Lega cita Montanelli per tornare a criticare la proposta sulla tassa di successione

22 maggio 2021, 20:06

Redazione ANSA

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Matteo Salvini in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Salvini in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Salvini in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA

"La sinistra ama talmente i poveri che quando va al potere li aumenta di numero". Matteo Salvini cita Indro Montanelli per tornare a criticare la proposta sulla tassa di successione lanciata dal segretario Pd, Enrico Letta. "Sagge parole del grande Montanelli, attualissime", scrive su Facebook. "Insistono ancora con la tassa di successione, probabilmente cambieranno il nome del partito da Pd a Pdt, Partito delle tasse: la mattina si svegliano e hanno come massima ambizione quella di tassare qualcosa o qualcuno... Da Bertinotti a Letta - aggiunge - il filo conduttore della sinistra dell'invidia sociale non cambia: anche i ricchi piangano. Ma l'obiettivo non è far star peggio chi sta bene, bensì far stare meglio chi oggi sta meno bene", conclude.

"Sulla flat tax ci arriveremo: siamo pazienti e cocciuti. Magari non ci arriveremo ora, con Conte, Grillo e Letta, ma prepariamo il terreno mattoncino dopo mattoncino", ha detto ieri il segretario della Lega nel corso del suo intervento alla scuola politica del Carroccio.

Intanto, nella gara a marcare gli spazi in maggioranza, Letta non arretra sulla proposta della tassa sulle eredità milionarie per garantire una dote da 10 mila euro ai diciottenni. Ma insieme alla risposta fredda del presidente del consiglio Mario Draghi, ha trovato il rifiuto fermo di Salvini, che ha definito "assurda" la proposta del Pd e ha rilanciato: "Semmai, tassiamo le multinazionali, senza fare nomi e cognomi: Amazon". La guerriglia fra i partiti al governo si fa ogni giorno più dura. Lo scontro troverà terreno nelle commissioni Finanze di Camera e Senato, che entro il 30 giugno dovranno presentare il loro documento di indirizzo sulla legge delega che farà da cornice alla riforma del fisco. Il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Luciano D'Alfonso (Pd), è ottimista: "Riusciremo a trovare una sintesi. Adesso siamo nella fase in cui nei partiti prevale il comprensibile sforzo della riconoscibilità identitaria, ma presto arriverà l'assestamento. Ricordo che l'Ue guarda con attenzione a questa riforma, in ottica 'esercizio Recovery'".

Ma i toni non si abbassano. La proposta dem prevede un'aliquota sulle eredità e le donazioni da più di 5 milioni, che possa salire gradualmente dall'attuale 4% a un massimo del 20%. "Il nostro è un Paese davvero dal cuore d'oro - ha scritto Letta su twitter ironizzando su chi critica la 'nuova' tassa - Vedo solidarietà diffuse a quell'1% più ricco del nostro Paese" su cui ricadrebbe il peso di finanziare la dote ai diciottenni. E a chi gli chiede di usare il Recovery, il segretario dem ha risposto: "E' assurdo. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi". Anche Forza Italia ha ribadito il suo "No": "Dare soldi ai giovani per diventare imprenditori senza prima preoccuparsi della loro istruzione e formazione è solo una proposta demagogica e di corto respiro", ha commentato la capogruppo dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. E il capogruppo alla Camera, Roberto Occhiuto: "Nonostante la sberla ricevuta da Draghi, Letta continua. Ribadiamo il concetto: con Forza Italia al governo si lavorerà esclusivamente per abbassare la pressione fiscale".

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