Dopo la pandemia e il disastro delle elite europee sui vaccini, parte da Budapest un "percorso longevo" verso il rinascimento e la resurrezione europea, per creare "un nucleo nucleo storico alternativo alla sinistra, senza limiti, con obiettivo di essere i primi nell'Unione". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, fa il punto sul vertice nella capitale magiara con il padrone di casa, il premier Viktor Orban e il Primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, in quello che il segretario leghista definisce "un giorno storico", prima tappa di un processo molto ambizioso.
Gelido, invece, il commento di FdI, la cui leader è anche Presidente del Partito Conservatore europeo, a cui appartiene il partito del Primo ministro polacco: "Il dialogo tra forze critiche con il mainstream di Bruxelles è sempre un fattore positivo. È il lavoro quotidiano che fa il gruppo ECR la cui continuità - commentano fonti del partito di Giorgia Meloni - non è ovviamente stata messa in discussione dall'incontro di oggi". Detto ciò, la multilaterale in questo giovedì Santo, arriva dopo diversi contatti e tra i tre leader, sempre più frequenti dopo la decisione di Orban di lasciare il Ppe.
Una mossa che nelle settimane scorse aveva rilanciato l'ipotesi di un eurogruppo o una nuova famiglia comune. Ma a Budapest oggi non s'è parlato di organigrammi, ma di valori e cultura. Proprio l'ex ministro dell'Interno ricorda come i tre leader, a fronte delle critiche di euroscetticismo, sono d'accordo nel volere "più Europa", una Unione forte e unita, capace di dire la sua "sulla difesa dei confini e della vita umana". Piena condivisione soprattutto sul tema della lotta all'immigrazione clandestina: Viktor Orban ribadisce le sue lodi all'operato di Salvini quando era titolare del Viminale: "Non è un segreto - afferma secondo quanto riferito dalla Lega - che chiamiamo Matteo Salvini 'nostro eroe' perché quando qualcuno diceva che era impossibile fermare l'immigrazione clandestina, da ministro ha saputo arrestarla. Siamo grati per quello che ha fatto".
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