Il nuovo Piano casa della
Sardegna è legge e varrà sino al 31 dicembre 2023. I voti a
favore sono stati 31, 19 i contrari e un astenuto. Il Consiglio
regionale ha approvato il ddl 108 della Giunta alla settima
seduta, dopo 140 ore di discussione. Tante novità, a partire
dagli incrementi volumetrici fino al 50% negli alberghi oltre i
300 metri dal mare. Salva la fascia costiera: all'interno
saranno consentite modifiche, con il sistema della
demolizione-costruzione, ma senza aumento di cubature e comunque
solo a beneficio delle strutture ricettive. Cambia volto anche
l'agro: entro i mille metri dal mare potranno edificare solo gli
agricoltori professionisti, purché titolari di un ettaro (prima
erano necessari tre ettari); stesse condizioni per gli hobbisti,
ma fuori dai mille metri.
Il dibattito in Aula è stato segnato da più di uno scontro
tra gli schieramenti, in particolare sulle misure relative
all'abitabilità dei seminterrati. Ma anche la maggioranza non è
stata sempre compatta, andando sotto due volte. Il caso più
eclatante riguarda l'approvazione di un emendamento del Pd che
blinda anche la fascia dei 300 metri dalle zone umide:
interessate tante aree della Sardegna, a partire da Olbia,
Cagliari e Quartu. La legge evita il vuoto normativo che si è
venuto a creare dopo la scadenza il 31 dicembre del precedente
Piano casa. Le istanze proposte potranno essere ripresentate
dopo l'entrata in vigore del ddl.
Secondo il capogruppo del Psd'Az Franco Mula "la legge del
2015 andava modificata per liberare una terra imbalsamata e che
sta morendo, dalla quale i giovani stanno fuggendo". Il
capogruppo del Pd Gianfranco Ganau parla invece di una
"deregulation urbanistica, negazione dell'urbanistica stessa,
che guarda a interessi particolari e che sarà impugnata". In
maggioranza una voce fuori dal coro. Il leader dell'Udc Giorgio
Oppi ha votato a favore, sottolienando però che si tratta di una
legge "anomala che risponde anche a interessi particolari, noi
ci battevamo per gli interessi generali".
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