"Signor Presidente, ho trascorso
il Natale in un reparto anti-covid (dopo 39 vissuti con i
tossicodipendenti), con nuovi poveri, e io, povero con loro, e
con il personale sanitario strematissimo ma indefesso. Per me
francescano è stato come vivere un Natale di Greccio incarnato
nell'attualità di questa pandemia. Grazie e se e quando ci
potremo incontrare, le chiedo di aggiungere al titolo di
'commendatore' anche quello di 'frate Salvatore': mi farà
sentire ancora più a mio agio col mio padre San Francesco". E'
un passaggio della lettera inviata al Capo dello Stato da padre
Salvatore Morittu, 74 anni, insignito di una delle 36
onorificenze al Merito della Repubblica, proprio nel giorno in
cui è stato dimesso dall'ospedale per essere risultato positivo
al Covid.
"Lei capirà, signor Presidente, che la gioia di essere vivo e
poter tornare a casa, ha superato l'imbarazzo e l'onore che Lei
ha voluto dare alla mia persona. Non di meno, voglio tanto
ringraziarLa perché ha rivolto il Suo sguardo sulla gente e sui
problemi della mia Sardegna e da Frate francescano accetto con
semplicità di essere stato così privilegiato della Sua
attenzione - scrive - Le voglio anche dire che sono contento che
questa distinzione onorifica Lei l'abbia attribuita al mio nome
perchè, come tante volte ho detto alla mia gente, il mio è un
NOME AL PLURALE: Lei ha onorato i miei Frati, i Volontari della
nostra Associazione Mondo X-Sardegna e una incredibile
moltitudine di uomini e donne che in questi 40 anni hanno
convissuto con me sulla frontiera della droga, dell'Aids e
dell'emarginazione sociale in Sardegna".
nella nota che accompagna la lettera, padre Morittu, parla della
sua degenza nel reprato Covid per una polmonite causata dal
virus: "Dopo 11 infiniti giorni, il casco è stato sostituito dal
boccaglio, mentre i valori rientravano nella norma ricorda -
Questo mi ha fatto capire che Dio, nel frattempo, aveva cambiato
programma: mi voleva vivo e dava tempi supplementari alla mia
vita".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA