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Scuola: Azzolina, diritto salute e istruzione non contrapposti

Scuola: Azzolina, diritto salute e istruzione non contrapposti

La ministra: 'Rischi non da apertura ma da chiusura. Lavoro per rientro graduale di tutti'

ROMA, 18 novembre 2020, 15:58

Redazione ANSA

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Una delle due studentesse di Torino che stanno protestando con il banco in strada contro la dad - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una delle due studentesse di Torino che stanno protestando con il banco in strada contro la dad - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una delle due studentesse di Torino che stanno protestando con il banco in strada contro la dad - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Questo Esecutivo muove dalla solida convinzione che il diritto alla salute ed il diritto all'istruzione delle nostre studentesse e dei nostri studenti non siano in contrapposizione. Le decisioni che abbiamo preso, in questi mesi, vanno tutte in questa direttrice". Lo ha detto in question time la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina rispondendo all'on Sasso della Lega. "Non si è investito, impiegando 325 milioni di euro, solo negli arredi che rimarranno alla scuola italiana come patrimonio, arricchendola. Nel complesso, solo per l'avvio dell'anno scolastico sono stati stanziati più di 3 miliardi", ha proseguito la ministra.

"Il mio operato è quotidianamente volto a scongiurare il ricorso a soluzioni unilaterali, che in molti casi rischiano di accentuare la dispersione scolastica e le forme di disuguaglianza e di divario che, invece, è nostro precipuo dovere contrastare. In alcuni dei casi abbiamo dovuto assistere al disorientamento e allo sconforto manifestati dalle famiglie, dalle forze sociali, dai dirigenti scolastici e dal personale tutto, con riferimento alle disposizioni contenute in alcune ordinanze regionali". Così nel question time il ministro dell'Istruzion rispondendo all'on Fusacchia. "Mi auguro, rinnovando l'appello formulato dalle più alte cariche istituzionali del nostro Paese, che le istituzioni collaborino, con senso della misura e grande responsabilità".

"L'apertura della scuola non comporta rischi semmai il rischio è la chiusura della scuola". Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a Rtl. "C'è un regionalismo delle diseguaglianze in questo momento: alcuni bambini vanno a scuola in zone rosse e altri non ci vanno anche se non in zone rosse. Credo il problema sia culturale: la scuola è sempre stata trattata come la Cenerentola del Paese da tutti i punti di vista, anche dei tagli; oggi questo sta cambiando, anche in legge di bilancio e anche dal punto di vista dell'attenzione delle famiglie, degli studenti, dei media".

"Sarò veramente soddisfatta - ha detto la ministra - quando tutti i ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, potranno tornare in classe, ma dobbiamo osservare la curva dei contagi e attendere che questa si stabilizzi. Credo ci sarà un ritorno graduale, bisogna essere sempre prudenti, fondamentale è che le limitazioni attuali siano temporanee; sto lavorando per evitare ulteriori limitazioni a livello locale. Purtroppo questo è un Paese in cui il ministro non può decidere su chiusure e aperture mentre altre autorità possono farlo, io non faccio altro che telefonare e provare a parlare con tutti nel massimo rispetto, per far sì per ora che non ci siano altre chiusure e nelle prossime settimane, in modo graduale, che si possano riportare gli studenti delle superiori a scuola. Non mi sento di dare una data, sono settimane delicate, spero che con tutte le chiusure si possa rallentare la curva e pensare ad un ritorno graduale a scuola".

"Tutti gli studi - ha osservato - concordano sul fatto che l'apertura delle scuole non ha avuto una parte determinante sull'aumento dei casi in generale e ci sono evidenze che riguardano l'età scolare: ci si contagia molto meno tra i bambini piuttosto che tra gli adulti", ha proseguito la ministra la quale, rispondendo ad una domanda, ha spiegato poi che nel Recovery Fund ci sono "diversi progetti, in primis sull'edilizia scolastica, per mettere a posto le scuole e costruirne di nuove, gli ambienti di apprendimento non sono secondarie, sono importanti per fare una didattica diversa che non sia la lezione frontale che gli studenti non amano più di tanto, poi ci vuole la formazione del personale scolastico tutto. Altro progetto riguarda gli Its".

 "So - ha detto infine sulla maturità - che gli studenti pensano agli esami di maturità, vedremo nei prossimi mesi: posso dire che l'anno scorso, quando dovevamo decidere come fare l'esame di maturità, abbiamo coinvolto gli studenti, molte loro proposte, che erano molto mature, le abbiamo accolte; assicuro che non prenderemo alcuna decisione senza coinvolgerli".
   

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