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Mattarella: 'Europa senza muri è una grande opportunità'

Mattarella: 'Europa senza muri è una grande opportunità'

Messaggio per il trentennale della caduta del Muro di Berlino

09 novembre 2019, 14:16

Redazione ANSA

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Mattarella in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattarella in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mattarella in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'Europa senza più muri di divisione e di odio è una grande opportunità per consentire ai suoi cittadini di essere padroni del proprio destino e di metterlo a confronto, in un dialogo di pace, con le aspirazioni dei popoli e delle culture di altri continenti". Così Sergio Mattarella in un messaggio per il trentennale della caduta del Muro di Berlino. "L'Europa libera da barriere e totalitarismi può dare al mondo divenuto multipolare un contributo quanto mai prezioso", aggiunge, e "per far questo deve essere capace di un nuovo slancio".

 "Il Muro di Berlino è stato per quasi un trentennio il simbolo opprimente della divisione dell'Europa e della costrizione per milioni di suoi cittadini. Un grande vento di speranza lo ha abbattuto il 9 novembre 1989, facendo di questa giornata un'alba di libertà e l'avvio di un nuovo percorso storico per la Germania, per tutto il continente, per il mondo intero. La fine della Guerra Fredda, con la sconfitta del totalitarismo comunista, ha portato alla riunificazione tedesca. Le immagini delle migliaia di giovani che demoliscono quel muro di incomunicabilità e di negazione dei diritti sono la rappresentazione di un'Europa dalle potenzialità enormemente accresciute, che sta a noi tutti sviluppare e non tradire. Questo giorno non può che richiamarci al coraggio delle scelte, alla responsabilità e all'impegno". 

Amendola, la caduta fu l'inizio della speranza - Il Muro di Berlino "fu una delle operazioni più violente di oppressione, oggi celebriamo la fine di quell'oppressione, che fu il primo punto di una speranza per un continente che iniziava una nuova storia". Lo ha detto il ministro agli Affari europei Enzo Amendola, che per ricordare il trentennale della caduta del Muro ha incontrato a Roma gli studenti del liceo Tasso. "Se c'è una data fondamentale in cui l'Europa è tornata forte e libera dalle oppressioni quella è il 9 novembre del 1989. Certo poi ci sono stati i trattati che hanno dato vita all'Unione europea" ma fu la caduta del muro a "costruire per molti Paesi la possibilità di una grande idea di libertà che oggi si chiama Ue". All'incontro con i ragazzi ha partecipato tra gli altri anche la presidente della commissione affari esteri della Camera, Marta Grande. "Io all'epoca avevo solo due anni e l'ho studiato nei libri. La mia generazione è stata quella che ha visto l'assenza delle ideologie e la transizione verso qualcosa di nuovo. E' la vostra generazione invece - ha detto agli studenti - che ora si trova di nuovo in un momento di rilancio. Penso a Greta e al movimento ambientalista, oggi siamo arrivati a una nuova crisi del sistema e forse proprio con voi ragazzi si sta andando verso un nuovo equilibrio".

Delrio, difendere libertà e fratellanza - "Con il crollo del Muro di Berlino finì un'epoca di paure, chiusure e totalitarismi. Ma non sempre la storia è un cammino lineare e illuminato. Per questo dobbiamo difendere gli ideali di libertà e fratellanza da chi vuole altri muri e altre paure". Cosi su Facebook il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

Grasso, i muri non sono mai la soluzione - "9 novembre 1989: cadeva il muro di Berlino e cambiava la storia. Ricordo bene quella notte: come tantissimi altri, ho assistito attraverso le immagini in televisione alla gioia di un popolo che si ricongiungeva. Migliaia di persone rompevano con le mani e con i picconi quei mattoni che per ventotto anni avevano diviso due mondi e una città. Erano soprattutto giovani, si abbracciavano e urlavano "libertà". Così il senatore Pietro Grasso (Leu) in un post su Facebook. "Un momento di grande ottimismo e speranza per tutti coloro che avevano sofferto e lottato, anche pagando con la vita. Ma non è bastato - prosegue - quell'evento perché si smettesse di innalzare muri. A distanza di trent'anni sono troppe le barriere che nel mondo dividono Stati e perfino quartieri, troppe le cortine immateriali tra gli esseri umani. Dobbiamo impegnarci ancora tanto perché non siano gli steccati la soluzione ai complessi problemi delle nostre società: solo così, ancora una volta, cambieremo il corso della storia".

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