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Bongiorno: 'Codice rosso' pronto entro l'anno

Bongiorno: 'Codice rosso' pronto entro l'anno

'Non una di meno' convoca lo sciopero femminista globale

ROMA, 04 marzo 2019, 11:50

Margherita Nanetti

ANSACheck

Il fermo immagine mostra il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno a Domenica In - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fermo immagine mostra il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno a Domenica In - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il fermo immagine mostra il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno a Domenica In - RIPRODUZIONE RISERVATA

Entro l'anno sarà pronto il 'Codice rosso', un pacchetto di provvedimenti per assicurare un rapido accesso alla giustizia - entro 72 ore - alle donne che denunciano violenza di genere. Lo ha promesso la ministra della Pa Giulia Bongiorno, da anni impegnata insieme a Michelle Hunziker e all'associazione 'Doppia difesa', contro femminicidi, stalkeraggi e abusi vari. Sarà così che Bongiorno - in vista dell' 8 marzo, giornata di battaglia per i diritti delle donne per la quale 'Non una di meno' ha indetto lo sciopero globale femminista - 'riscatterà' la morte della sua prima cliente, quando era una giovane avvocatessa a Palermo. Quella donna si era affidata a lei per ribellarsi alla violenza domestica, ma venne massacrata dal compagno - ha ricordato la ministra con rabbia e commozione a Domenica In - dopo averlo denunciato mentre era in attesa di essere sentita dal magistrato. "Il termine dei tre giorni sarà perentorio: o così o niente", ha detto la ministra aggiungendo: "non si può accettare che siccome la giustizia ha un carico eccessivo allora le donne devono aspettare".

 

Bongiorno si commuove al ricordo di una cliente

Il Pm avrà tre giorni di tempo per ascoltare la donna che denuncia e farsi un'idea dei fatti e dei provvedimenti da prendere. "C'è una responsabilità morale dello Stato" ha sottolineato Bongiorno, perchè "veniamo da un passato in cui c'è stata una legislazione con una sorta di simpatia verso chi faceva violenza alle donne", con l'omicidio d'onore e lo 'ius corrigendi' "leggi abrogate ma questa cultura è rimasta ancora negli uomini". Adesso è l'ora "di occuparsi delle donne dalla parte delle donne, sempre": e Bongiorno ha annunciato riforme per escludere chi uccide le donne dal rito abbreviato con lo sconto di un terzo della pena, e per dare un reddito alle casalinghe - "da considerare donne di serie 'A' e non delle fallite" - che denunciano il partner. Dopo la marcia 'People' di Milano, anche l'8 marzo delle donne sarà antirazzista.

"Scioperiamo perché ci ammazzano, nelle case e nelle strade - è il grido lanciato da 'Non una di meno' - scioperiamo perché ci pagano di meno, perché ci sfruttano e ci discriminano per il colore della pelle o per la nostra origine, ma anche perché molte di noi sono lasciate annegare in mare, dopo essere state torturate in Libia, e ancora, scioperiamo perché ci negano di essere cittadine, perché ci tolgono la protezione umanitaria, perché subiamo il razzismo in tutte le sue forme".

L'Unione sindacale di base sarà in piazza e arriva all'appuntamento con il report 'Donne sull'orlo di una crisi di numeri' che, con i dati del World Economic Forum e dell'Istat, fotografa l'enorme divario di genere che schiaccia l'Italia. "Il gap salariale, che a questo ritmo verrà colmato solo nel 2236, di opportunità lavorative, di trattamento sui luoghi di lavoro sono la base e le radici di quella violenza che le donne subiscono, la base economica dei femminicidi, delle violenze fisiche, delle violenze psicologiche, di quelle economiche cui le donne sono sottoposte dai loro compagni, dai loro mariti, dai loro colleghi e dai datori di lavoro. Sono 404 mila le donne che in questo Paese hanno subito molestie e ricatti sessuali al lavoro". Guardare al "tanto che ancora c'è da fare", ha esortato la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che a Palazzo Madama ha dedicato un giorno all'arte 'in rosa'.

 "Penso ai casi inaccettabili di violenza alle donne, penso ancora alle limitazioni delle libertà presenti in molti Stati, alle discriminazioni ancora esistenti in molte parti del nostro Pianeta", ha detto la seconda carica dello Stato.
   

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