/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Quirinale: Mattarella concede la grazia a Dri, Vergelli e Bini

Quirinale: Mattarella concede la grazia a Dri, Vergelli e Bini

Si tratta di Drì che sparò al figlio tossicodipendente, e di Vergelli e Bini che ucissero le moglie malate di Alzheimer

ROMA, 15 febbraio 2019, 15:36

Redazione ANSA

ANSACheck

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato, ai sensi di quanto previsto dall' art. 87 comma 11 della Costituzione, tre Decreti di concessione della grazia in favore, rispettivamente, di Franco Antonio Dri, nato nel 1941, di Giancarlo Vergelli, nato nel 1931, e di Vitangelo Bini, nato nel 1930. Gli atti di clemenza individuale hanno riguardato il residuo della pena della reclusione ancora da espiare (circa tre anni e sei mesi per Dri, cinque anni e sei mesi per Vergelli e cinque anni e otto mesi per Bini). Nel valutare le domande di grazia, in ordine alle quali il Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria ha formulato avviso non ostativo, il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell'età avanzata dei condannati e delle precarie condizioni di salute dei medesimi, dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie nonché delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti, evidenziate nelle sentenze di condanna. Si legge in un comunicato del Quirinale.

 La grazia conclude la vicenda giudiziaria di Franco Drì, cominciata nel 2015 quando l'uomo sparò al figlio, Federico, di 47 anni, tossicodipendente, al culmine dell'ennesima lite, un colpo di pistola al petto, uccidendolo. I fatti si erano svolti a Fiume Veneto (Pordenone). L'anziano, non in perfetto stato di salute, era stato condannato in appello a una pena di oltre sei anni, che ha già in parte scontato. I cittadini di Fiume Veneto avevano avviato una petizione per sostenere la richiesta di grazia al Presidente, raccogliendo oltre mille firme. Anche la moglie e l'altro figlio di Drì avevano chiesto in una lettera che fosse concessa la grazie.

Giancarlo Vergelli, di 88 anni, era stato condannato in 22 febbraio 2016 dalla corte d'appello di Firenze a 7 anni e 8 mesi per aver ucciso la moglie 88enne malata di Alzheimer. L'omicidio avvenne a Firenze, nella casa di borgo Pinti, il 22 marzo 2014. Vergelli strangolò la moglie con una sciarpa e rimase accanto al cadavere circa un'ora, poi andò a costituirsi dalla polizia dicendo agli agenti "Non ce la faccio più" e spiegando di non reggere a un repentino aggravamento della malattia della moglie.

Storia analoga quella di Vitangelo Bini, 89 anni, che doveva scontare una condanna, confermata in Cassazione, a 6 anni e 6 mesi per l'omicidio della moglie, che era malata di Alzheimer: l'uomo uccise la moglie per non vederla più soffrire. L'omicidio risale all'1 dicembre 2007. Bini, per 35 anni vigile urbano a Firenze, fino a quel tempo aveva assistito in casa la moglie Mara Tani malata da 12 anni di Alzheimer. Ma poi diventò necessario ricoverarla in una struttura sanitaria, a Prato. L'uomo, quando apprese del peggioramento delle condizioni della moglie e della sua ulteriore sofferenza nell'ospedale, prese una pistola dalla sua collezione di armi e la raggiunse nel reparto di degenza uccidendola con tre colpi. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza