Un italiano su tre pensa di vivere in una zona a rischio di criminalità. Lo rivela l'Istat, segnalando che il dato (che si riferisce agli anni 2015-2016) è decisamente in aumento rispetto alla rilevazione precedente (+11,9 punti percentuali). Sono però meno i cittadini preoccupati di subire uno scippo (-6,3% dal 2008-2009), una rapina (-7,1), il furto dell'auto (-6,7) e o una violenza sessuale (-14). Mentre resta stabile il dato sui cittadini molto o abbastanza preoccupati dai furti in casa: sono il 60,2%.
Il 27,6% dei cittadini si ritiene poco o per niente sicuro uscendo da solo di sera e per il 38,2% la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini. Ma il senso di insicurezza delle donne è decisamente maggiore di quello degli uomini: il 36,6% non esce di sera per paura (a fronte dell'8,5% degli uomini), il restante 35,3% quando esce da sola di sera non si sente sicura (il 19,3% degli uomini). Gli anziani hanno un profilo di insicurezza simile. Lo rivela l'Istat nel suo report sulla percezione di sicurezza.
Cala la fiducia sul controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine: il 46,4% degli italiani, cioè quasi 1 su 2 - secondo il report Istat sulla percezione della sicurezza - dà una valutazione negativa, un dato in peggioramento rispetto al 38,4% della precedente rilevazione. Giudizi più positivi sono espressi da coloro che vivono nei centri di piccole dimensioni. Tra i critici è opinione diffusa che le forze dell'ordine dovrebbero transitare più spesso nelle strade (55,5%), essere più numerosi (44,2%) o più presenti sul territorio (26,6%), e in particolare nelle zone a rischio (20,5%) e di notte (20,3%). Tra le regioni nella quali paura e preoccupazione sul fronte della sicurezza sono più marcate ci sono Lazio, Lombardia, Campania e Puglia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA