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Arriva prima legge pro-rider, ecco cosa prevede

Arriva prima legge pro-rider, ecco cosa prevede

In piano Zingaretti tutele e salario minimo. Parisi, è inutile

ROMA, 20 giugno 2018, 18:29

Gabriele Santoro

ANSACheck

Riders - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mentre il governo Lega-M5s apre un tavolo di confronto tra aziende e lavoratori in vista di un possibile futuro contratto nazionale, nella Regione Lazio c'è già un testo, nero su bianco, a difesa dei 'fattorini digitali'.  La giunta di Nicola Zingaretti (Pd) ha approvato la prima norma italiana a tutela di chi lavora via app, quella 'gig economy' di cui i 'rider' - chi consegna pasti a domicilio in bici - sono il volto più noto.

Nel testo di legge - anticipato il 15 maggio scorso da una memoria di giunta e che sarà presentato domani dal governatore - saranno contenuti dunque alcuni aspetti di tutela per chi lavora attraverso piattaforme digitali, a partire da un salario minimo, da individuare in contrattazione collettiva, ma anche più sicurezza sul piano assicurativo, di previdenza e di salute. E poi, tra le idee: rifiuto del cottimo, manutenzione dei mezzi, ma anche indennità per particolari giorni o orari di lavoro. Si era inoltre parlato di una futura Anagrafe del lavoro digitale a cui potranno iscriversi aziende e lavoratori per ottenere ulteriori benefit.

Sulla questione dei rider - di stretta attualità in Italia da qualche mese dopo la sentenza Foodora di Torino - era stato per primo Zingaretti a lanciare la sfida al nuovo governo (ancora tutto da formare) invitandolo a legiferare sull'argomento. E il neo-ministro del Lavoro Luigi Di Maio è sembrato fin dall' insediamento molto attento al tema, fissando come primo appuntamento del suo mandato proprio un incontro con i 'fattorini digitali'. E' di ieri la notizia dell'apertura di un tavolo, proposto dal vicepremier pentastellato, che avvii una concertazione tra lavoratori e aziende. Nel Lazio si è però in una fase più avanzata: lo scorso 25 maggio è iniziata una consultazione pubblica durata venti giorni, mentre l'assessore al Lavoro Claudio Di Berardino (per anni leader Cgil regionale) ha incontrato più volte le parti. E molti dei nodi più complessi, a quanto pare, avrebbero trovato una soluzione.

Non mancano però le voci contrarie, a partire da quella del leader di Epi Stefano Parisi: "Zingaretti insegue Di Maio - afferma - ma non ha senso una legge regionale in materia di lavoro. Dovremmo avere 20 leggi diverse? Scapperanno tutte le imprese. Non serve una legge, introdurre rigidità crea disoccupati". "E' un passo concreto verso una legge che dia garanzie ai lavoratori della gig economy - dice invece la presidente della commissione regionale Lavoro Eleonora Mattia (Pd) - ora va incardinata in commissione per arrivare a breve all'ok in Aula".

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