C'è anche l'impegno a recuperare,
"una volta soccorsi i migranti e nei limiti del possibile", le
imbarcazioni improvvisate ed i motori usati dai trafficanti di
uomini, nel Codice di condotta proposto ieri dal Viminale alle
ong. Si tratta complessivamente di 13 punti e la mancata
sottoscrizione del documento o l'inosservanza degli impegni
previsti "può comportare - si legge - l'adozione di misure da
parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi,
nel rispetto della vigente legislazione internazionale e
nazionale, nell'interesse pubblico di salvare vite umane,
garantendo nel contempo un'accoglienza condivisa e sostenibile
dei flussi migratori". Tra gli altri impegni chiesti alle navi
umanitarie c'è quello di attestare l'idoneità tecnica per le
attività si soccorso. In particolare, viene chiesto alle ong di
avere a bordo "capacità di conservazione di eventuali cadaveri".
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