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Ddl antifascismo, Grillo attacca: 'Pd vuol colpire opinioni ed M5s'

Ddl antifascismo, Grillo attacca: 'Pd vuol colpire opinioni ed M5s'

Ancora alta la polemica sul provvedimento che andrà in Aula la prossima settimana

11 luglio 2017, 19:35

Redazione ANSA

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Beppe Grillo in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Beppe Grillo in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Beppe Grillo in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Resta alta la tensione sul ddl anti-fascismo che dovrebbe approdare in Aula la prossima settimana. Emanuele Fiano, primo firmatario del testo Pd, sottolinea che si tratta di un aggiornamento della legge Scelba ma M5s torna ad attaccare accusando i Dem di voler fare leggi contro la libertà di opinione.

"Il mio progetto di legge - sottolinea Fiano - non punisce in alcun modo le opinioni, aggiorna la legge Scelba scritta sessantacinque anni fa, i cui principi sono stati ritenuti più volte costituzionalmente corretti ma che non poteva prevedere il modo contemporaneo di fare propaganda". "Oggi in Europa, in Italia, nessuno si scandalizza per il divieto di propaganda delle idee di morte del jihadismo ma se invece si vuole sanzionare chi fa propaganda dei discorsi di Goebbels o delle teorie razziali di Mussolini, si grida allo scandalo. Il fascismo, come disse Matteotti, non fu un'idea ma un crimine e noi contro i crimini ci batteremo sempre", aggiunge il deputato del Partito democratico.

"Il nuovo schema mediatico" del Pd "è il fascismo a intermittenza. Quando i partiti e i media che gli strisciano attorno non sanno più come contrastare una posizione di buon senso del M5S gridano al fascismo", scrive Beppe Grillo sul suo blog, tornando sul ddl antifascismo. "L'unico modo per colpire delle opinioni in Italia è coinvolgere il fascismo. La mano morta sulla democrazia di Renzi prosegue insinuando, non agendo apertamente, che inizia ad esserci bisogno di fare delle leggi sul come la si pensa", aggiunge.

"Incredibilmente il Pd, nelle sue imprese di distrazione di massa, è stato colto dal desiderio irrefrenabile di proporre un restyling del reato di apologia di fascismo. La legge che sanziona quelle poco edificanti trovate nostalgiche previste nei dettagli dall'articolo 4 della legge Scelba del 1952. Per le crisi nostalgiche sono già previste pene e sanzioni: la reclusione (da 6 mesi a 2 anni) e una multa da 206 a 516 euro. Ancora, dal 1993, esiste anche la legge Mancino. Vengono (o meglio dovrebbero essere) puniti anche l'utilizzo di simbologie legate a questi movimenti politici", sottolinea Beppe Grillo sul suo blog. "Come mai il Pd, che sta mercificando questi due pilastri fondanti della Repubblica, si è messo in testa di fare una nuova versione della legge che sancisce comportamenti e tentativi di ripristinare il fascismo? Non sono del tutto fessi, e questo forse ne è il primo segno concreto".

"Ci risiamo: quando la sinistra è in grave difficoltà tira fuori il jolly dell'antifascismo. La proposta di legge Fiano è semplicemente surreale - attacca Giorgia Meloni - ma coerente con le politiche insensate del Pd: dopo aver tirato fuori con i suoi provvedimenti migliaia di criminali dalle galere ora vorrebbe spedire in carcere un ragazzino con in tasca il gadget sbagliato. Fratelli d'Italia ribadisce la sua contrarietà a ogni reato di opinione e voterà no. Nella speranza che la sinistra prima o poi si occupi di qualcosa di serio, abbiamo depositato un emendamento che sopprime la proposta di legge Fiano e la sostituisce con la nostra per l'introduzione il reato di 'integralismo islamico'. Perché mentre il fascismo è finito 70 anni fa, l'Isis e il terrorismo sono piaghe del nostro tempo".

 

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