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Villaggio: Grillo, dolore sordo

Villaggio: Grillo, dolore sordo

Rappresentava il nostro peggio e dava sensazione di capirci

ROMA, 03 luglio 2017, 15:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Un dolore sordo per la morte di Paolo Villaggio, il mio primo pensiero è stato "macchè morto, sono balle...". Ho provato lo stesso dolore quando morì Alberto Sordi, sto parlando di due "ultraitaliani". Sordi e Villaggio hanno mostrato il nostro peggio, e per questo avvertiamo un dolore così intenso: nel rappresentarci davano la sensazione di capirci. Eppure erano assolutamente agli opposti: nei personaggi di Sordi era facile identificarsi in quanto italiani". Lo afferma in un post sul blog Beppe Grillo.
    "Cosa abbiamo perso oggi? Un grande artista che ci rappresentava come tante dualità: esseri che seguono la corrente contorcendosi e che si ribellano all'improvviso, ma senza speranze, contro il padrone drogato di cinema d'essai nella oramai mitologica e sintetica critica alla Corazzata Potemkin che è "una cagata pazzesca!". Un'originalità nel tratteggiarci che lo ha reso una stella, capace di recitare come per ispirazione ultraterrena", scrive Grillo, genovese proprio come Villaggio.
   

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