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Enrico Letta: 'Leader non è chi segue i propri follower'

Enrico Letta: 'Leader non è chi segue i propri follower'

Prodi tra il pubblico ascolta l'intervento alla Repubblica delle Idee

BOLOGNA, 17 giugno 2017, 11:52

Redazione ANSA

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Enrico Letta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Letta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Enrico Letta - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Di fronte alla rivoluzione di internet - di Enrico Letta alla Repubblica delle Idee - ci sono due atteggiamenti della politica: c'è la via finta, quella di chi è follower dei propri follower, in cui loro ti dicono cosa fare. Ma quella non è leadership, ma essere un follower al quadrato. Leadership invece è dire qualcosa che in quel momento non è nella maggioranza dell'opinione pubblica. E tu convinci a essere seguito sulle tue idee. Questo ha fatto Kohl e ora Macron. E' stato lui per primo a parlare di Europa quando ha iniziato la sua campagna elettorale in Francia. Il 25 settembre, dopo il voto tedesco - prosegue - mi aspetto un grande rilancio da Francia e Germania di una forte iniziativa, paragonabile a quella dell'89, dei tempi di Kohl e Mitterrand. A quel punto l'Italia si porrà l'interrogativo se vuole essere fuori da questo processo o rimettere le sulle mani del volante dell'Europa. E' importante - chiosa Letta - che non facciamo i provinciali: non diciamo che non si devono vedere, senza di noi. Se facessimo questo errore allora aumenteremmo la predominanza di Berlino, i cui pericoli vengono percepiti anche dai tedeschi".

 "Helmut Kohl - dice ancora Letta - è stato un gigante. Un grandissimo amico dell'Italia e dell'Europa dei popoli. Fece tanti errori, purtroppo la politica tedesca lo rottamò senza riconoscergli il ruolo che ha avuto, ma la storia gli ridarà il posto che la politica gli tolse". Poi l'ex premier racconta un aneddoto vissuto in prima persona quando, da assistente di Nino Andreatta, accolse Kohl a Roma. "Dopo l'incontro, una volta in macchina lungo la via verso Ciampino, per prendere l'aereo, Kohl fece inchiodare la sua auto. Scese - racconta Letta - e entrò in un ristorante lungo l'Appia. Si ricordò che lì, quando studiava a Roma, mangiò la migliore amatriciana della sua vita. E malgrado fossero le tre di pomeriggio, se la fece servire. A dimostrazione della grande umanità del personaggio".

 

Maglietta leggera rosa, jeans. In versione casual c'è anche il Romano Prodi, nel centro San Domenico, ad ascoltare, tra il pubblico, l'incontro organizzato da Repubblica delle Idee con l'ex premier, Enrico Letta. 

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