"Allora facciamo così, aboliamo
Parlamento, governo, ministeri e affidiamo tutto al Tar del
Lazio che tanto già governa di suo sancendo l'immobilismo più
assoluto e il divieto di qualsiasi riforma. Anche quelle che
hanno dimostrato di funzionare, come la riforma dei musei
italiani voluta dal ministro Franceschini con tanto di apertura
internazionale dei concorsi per direttore. Su venti direzioni
messe a bando sette stranieri vincono il concorso e iniziano a
lavorare come Dio comanda, gli altri tredici sono italiani a
riprova che anche da noi ci sono dirigenti culturali validi. Ma
due candidati autarchici che non hanno vinto, e che
evidentemente non conoscono il significato della parola
competitività né mai da giovani hanno cantato 'Bisogna saper
perdere', cercano il cavillo e fanno ricorso".
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